REDAZIONE MONZA BRIANZA

La Procura: nessun rilievo penale. Ma arriva la sferzata sui metodi: "Un contesto formativo carente"

La Procura chiede l'archiviazione del caso riguardante i presunti abusi nell'allenamento delle ginnaste a Desio, ma sottolinea la gravità dei metodi non conformi. Le atlete hanno denunciato situazioni di umiliazione e pressione psicologica.

La Procura: nessun rilievo penale. Ma arriva la sferzata sui metodi: "Un contesto formativo carente"

La Procura chiede l'archiviazione del caso riguardante i presunti abusi nell'allenamento delle ginnaste a Desio, ma sottolinea la gravità dei metodi non conformi. Le atlete hanno denunciato situazioni di umiliazione e pressione psicologica.

La Procura chiede l’archiviazione del caso, ma non rinuncia al giudizio morale sui metodi di allenamento utilizzati a Desio per forgiare corpo e spirito delle Farfalle. La pm titolare dell’inchiesta, Manuela Massenz, ha siglato l’atto per chiedere la chiusura del fascicolo a carico di manuela Maccarani, direttrice tecnica della scuola Internazionale di Ritmica, e della sua assistente Olga Tishina, per l’utilizzo di "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità".

Ma "il contesto evidenziato, gravemente carente sotto il profilo formativo, valoriale e dei controlli – si legge nella richiesta – non può e non deve spostare il confine tra il comportamento penalmente rilevante e quello che ha (o dovrebbe avere) esclusivamente rilevanza civile o disciplinare". Ancora più chiaramente "atteggiamenti ed espressioni verbali" che "in un sistema attento alle competenze e al rispetto delle persone, tanto più quando si parla di minorenni, dovrebbero certamente avere rilevanza disciplinare (come oggi avviene, ad esempio, nelle istituzioni scolastiche) e determinare l’allontanamento di figure prive di requisiti minimi di serietà professionale, non assumono necessariamente un rilievo penale solo perché il sistema di riferimento nel quale tali comportamenti sono adottati è privo di adeguata formazione delle persone cui i giovani atleti sono affidati e di regole sufficientemente strutturate nella direzione del rispetto della loro persona e ancora di strumenti di intervento diretti ad esigerne adeguatamente l’osservanza".

La vicenda è esplosa nel 2022, quando la ginnasta Nina Corradini denunciò i presunti abusi subiti, parlando di "cerimonie" del peso prima degli allenamenti, a seguito delle quali ha detto di essere sempre stata fatta mettere sulla bilancia "in mutande e davanti a tutti", e se il responso non era soddisfacente, di essere stata costretta a subire pesanti commenti sulla sua forma fisica. Una denuncia analoga è stata poi presentata dalla compagna di squadra Anna Basta, la quale ha spiegato nelle audizioni di aver rinunciato anche alle Olimpiadi di Tokyo e di aver pensato al suicidio. Dichiarazioni simi,li erano arrivate da Giulia Galtarossa e Ilaria Barsacchi.