BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La rinascita degli affreschi perduti. Il Ponte di San Rocco diventa un suggestivo ’film d’animazione’

La Soprintendenza ha negato il recupero dei dipinti ottocenteschi ormai cancellati dal tempo. Ma grazie a un certosino lavoro di video mapping ora le opere originali potranno tornare alla luce.

La Soprintendenza ha negato il recupero dei dipinti ottocenteschi ormai cancellati dal tempo. Ma grazie a un certosino lavoro di video mapping ora le opere originali potranno tornare alla luce.

La Soprintendenza ha negato il recupero dei dipinti ottocenteschi ormai cancellati dal tempo. Ma grazie a un certosino lavoro di video mapping ora le opere originali potranno tornare alla luce.

"La Soprintendenza non è per il recupero degli affreschi del Ponte di San Rocco", ma Giovanni Fumagalli ci prova lo stesso: "Useremo il video mapping", dice l’architetto vimercatese, che ha ideato il progetto per rimediare al parere negativo. "Proietteremo le opere sul ponte, mettendole di nuovo a disposizione del pubblico", spiega. Un assaggio arriverà oggi alle 18.30 allo showroom mobili di Fumagalli in via Cavour 89 con l’inaugurazione della mostra che offre in anteprima al pubblico le copie dei dipinti ottocenteschi del milanese Gaetano Barabini che adornavano il viadotto di origini romane. La firma è dei fratelli Gianni, autori di una ricostruzione certosina costata un anno di lavoro con il prezioso contributo della professoressa Rossella Moioli. “Sogno nel tempo. Le pitture dimenticate sul ponte di San Rocco“ sarà aperta al pubblico anche sabato e domenica. Per realizzare le tavole lignee i tre artisti hanno spulciato decine di documenti storici e foto d’epoca.

"Le Belle Arti preferiscono conservare quel poco che ne resta – ancora l’architetto –. Da qui l’idea di lanciare un’altra iniziativa". Per riportare i dipinti al loro posto serviranno anche fondi. Dopo l’evento, comincerà la ricerca di sostenitori e sponsor. Gli affreschi sono dedicati al miracolo della Madonna, che voltandosi a guardare la città dal ponte durante una processione nel Seicento, secondo la credenza popolare fece cessare la peste. Nelle immagini, Maria, San Cristoforo, San Rocco e Santo Stefano, patrono di Vimercate. Fra Fumagalli e i fratelli Gianni il rapporto è consolidato. "In occasione della Sagra di Sant’Antonio ospitiamo sempre le loro opere – racconta Fumagalli –. L’idea di concentrarci sull’antichissimo monumento è nata un anno fa, alla fine della festa per il patrono degli animali e dei raccolti. Mio padre si chiamava Antonio, per noi l’arte è bellezza, ma anche legame con il territorio al quale cerchiamo di restituire qualcosa". Così grazie alla tecnologia i brianzoli del terzo millennio potranno vedere la porta sud del borgo come la vedevano i loro antenati a metà Ottocento.