"Lo aveva già accoltellato il 27 dicembre. Lui si è fidato ancora di lei e alla fine ce l’ha fatta ad ucciderlo": è la rivelazione choc di un amico di Marco Magagna alle telecamere della trasmissione ”La Vita in Diretta“. Il 38enne ucciso dalla compagna Stella Boggio, 33 anni, con una coltellata nel petto viene descritto come vittima della gelosia ossessiva di lei.
"Era gelosa a livelli assurdi, era ossessionata", prosegue l’amico. Una dichiarazione che ribalterebbe completamente la tesi della giovane donna, seconda la quale lei si sarebbe difesa durante una lite degenerata.
"Ciao Zighy, chi ti ha fatto questo pagherà, ci puoi giurare", è invece un commento su Fb, dove il popolo social si divide. "Sei bellissima… Purtroppo hai amato gli uomini sbagliati". E anche: "Prego per lei e per il suo bambino che é rimasto senza la mamma". Ma c’è pure chi scrive: "Chi subisce maltrattamenti se ne vaaaaa non rimane lì a casa quindi evitiamo di difendere un assassinaaaaa". Questi alcuni dei commenti apparsi invece sotto il profilo di lei.
Dalla notizia dell’omicidio i social si sono scatenati e sono entrati in scena anche alcuni appartenenti a sedicenti gruppi su “patriarcato“ e “maschicidi“. "Le basterà parlare di legittima difesa o di maltrattamenti e buona là" e "La giustizia fará il suo corso, ma la difesa deve essere proporzionale all’offesa, non è che puoi accoltellare a morte chiunque ti dia uno schiaffo o anche ti riempa di cazzotti", alcuni dei commenti.
Intanto Stella Boggio si dispera per le sorti del figlio di 9 anni nella sua cella di San Vittore a Milano e stamattina verrà accompagnata al Tribunale di Monza per l’udienza di convalida dell’arresto eseguito dai carabinieri a cui lei stessa ha telefonato dopo la coltellata mortale, a suo dire inferta per legittima difesa dopo l’ennesima lite con il compagno, che era geloso e quando beveva diventava violento. "Stella è in uno stato di shock profondo – spiega il suo difensore, l’avvocato Manuel Messina – Non era nella sua volontà commettere un omicidio e mi sento di escludere categoricamente che ci fosse un’intenzione omicidiaria. È una madre, e in questa tragedia ha pensato subito a suo figlio, chiedendo notizie di lui". E sarebbe proprio per il bimbo che Stella avrebbe deciso di "non denunciare episodi problematici nella relazione con Magagna per tutelarlo e garantire la sua serenità". Il legale ha lodato l’operato di Procura di Monza, carabinieri e carcere, che ha fornito alla 33enne un supporto psicologico: "Ho assistito a una grande professionalità e sensibilità nella gestione di una vicenda così drammatica".