ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

La rivincita delle calciatrici. Un dribbling ai pregiudizi e un colpo di tacco: “Mandiamo i sogni in porta”

Il raduno di 200 bambine da tutta la Lombardia al Monzello con il settore giovanile della Figc “Dobbiamo sostenere la piena di libertà per tutti nella scelta di quale sport praticare”

La rivincita delle calciatrici. Un dribbling ai pregiudizi e un colpo di tacco: "Mandiamo i sogni in porta"

La rivincita delle calciatrici. Un dribbling ai pregiudizi e un colpo di tacco: "Mandiamo i sogni in porta"

Quasi 200 bambine, arrivate da mezza Lombardia: un’unica passione. Genuina. Dirompente. Quella per il calcio. Per quel pallone da inseguire, insieme ai propri sogni. Uno splendido mix di sole, sudore e sorrisi quello che è andato in scena ieri pomeriggio sul campo di Monzello durante “Play Days“, il programma di eventi che si estende su tutto il territorio italiano finalizzato alla promozione e alla diffusione dell’attività calcistica tra le bambine all’interno dei settori giovanili. Un progetto messo in campo da Gillette e il Settore giovanile e scolastico della Figc, in relazione anche alla Settimana europea dello sport. Lo slogan dell’evento era molto eloquente: “La passione per il calcio non fa distinzioni“, con l’obiettivo di generare un impatto culturale positivo nella percezione dell’attività calcistica femminile e sostenere concretamente la base del movimento italiano.

Il progetto ha parlato non solo ai praticanti e agli appassionati di questo sport, ma anche alle famiglie e in particolare ai papà: "Infatti – hanno sottolineato i promotori – nonostante il calcio femminile sia un fenomeno sportivo in continua crescita, sono ancora diffusi alcuni pregiudizi, soprattutto tra i genitori".

Hanno partecipato all’iniziativa complessiva anche le Azzurre Lisa Boattin, Barbara Bonansea, Valentina Giacinti, Laura Giuliani, Manuela Giugliano, Elena Linari. Dopo la colorata e allegra sfilata di tutte le squadre (comprese le tante maschili, impegnate poi negli altri campi di Monzello) dall’U-Power Stadium fino al centro di allenamento dei biancorossi, le formazioni “in rosa“ hanno disegnato un enorme cerchio a centrocampo e si sono poi divise nei vari gruppi, insieme ai tecnici della Figc. Quindi, è iniziato il divertimento, tra giochi, percorsi, sfide e, soprattutto, gol.

"Abbiamo scelto di schierarci al fianco delle donne, per coinvolgere il grande pubblico sull’importanza di sostenere la piena libertà di scelta per tutti dello sport che si vuole praticare", ha commentato Paolo Grue, presidente di Procter&Gamble in Italia.

"La collaborazione con Gillette sta avendo un impatto straordinario, sia per i numeri delle bambine coinvolte sia per il valore sociale del messaggio – ha aggiunto nei giorni scorsi Gabriele Gravina, presidente Figc –, la promozione del calcio femminile in Italia passa anche attraverso una profonda rivoluzione culturale. Grazie a iniziative come questa puntiamo innanzitutto a rimuovere in famiglia dei veri e propri ostacoli alla pratica sportiva: lasciamo le bambine libere di giocare, il calcio è di tutti".

Secondo una ricerca realizzata per il progetto, il 50% dei genitori ritiene che il calcio non sia adatto alle bambine, individuando tra le motivazioni di questa considerazione il fatto che si tratti di uno sport di contatto. Si cerca di indirizzare quindi le bimbe verso altre discipline. Ma il trend sembra stia finalmente cambiando e sono sempre più, anche in Brianza, le piccole aspiranti calciatrici che iniziano il loro percorso “mischiate“ in squadre maschili o direttamente in formazioni femminili. Le storiche Fiamma Monza e Real Meda, ad esempio, ma anche realtà nuove e in crescita come il Lesmo e il Varedo, solo per fare qualche esempio.

"Un bellissimo scenario – hanno detto alcuni genitori schierati sulle tribunette del centro sportivo a godersi lo spettacolo – ci vogliono manifestazioni come queste". "Mia figlia ha sempre la palla tra i piedi – ha raccontato un papà – gli allenamenti non le bastano: fa gli straordinari anche a casa e in cortile". Passione senza distinzione.