"Date le percezioni che ho dai cittadini, il calo di consensi al sindaco Pilotto non mi stupisce. Molta gente è insoddisfatta di questa amministrazione e la mia impressione è che questa giunta non se ne renda nemmeno conto".
Con poche e icastiche parole l’ex sindaco di Monza Dario Allevi (giunta di centrodestra) commenta il calo dell’indice di gradimento di chi l’ha succeduto nella carica di primo cittadino. "Quando ho letto gli esiti della classsifica stilata per il Sole 24 Ore dall’Istituto demoscopico Noto, ho avuto la conferma delle mie percezioni – prosegue –. La città sembra sempre più sporca, insicura, dà l’idea di un luogo nel quale si vive alla giornata. E tutto questo i monzesi lo avvertono".
Secondo l’ex primo cittadino è nella vita di tutti i giorni che si riscontrano disagi e criticità. "Mi arrivano tantissime lamentele soprattutto per la sporcizia, per la mobilità e la sicurezza – chiarisce nell’analisi –. Monza doveva cambiare ritmo, ma l’unica marcia che mi sembra di vedere finora è la retro. Sulla mobilità chi ha la macchina sembra diventato un nemico: piazza Cambiaghi pare non avrà più parcheggi, le ciclabili sono sparse a macchia di leopardo creando caos, e certe situazioni risultano incomprensibili".
"Ad esempio – continua – io per primo che per lavoro faccio viale Campania in macchina, da 7 mesi sto vivendo il problema della fila che la mattina inizia da viale Lombardia. Ci dicono che è per i controlli del collettore, ma io vedo uno o due operai a settimana in cantiere, mi sembra tutto molto lento".
Anche per quanto riguarda la pulizia e la sicurezza per l’ex sindaco c’è poca incisività negli interventi: "Sulla pulizia della città è vero che la responsabilità non è direttamente della giunta, ma l’amministrazione ha comunque gli strumenti per correggere il tiro contro chi non fa quello che dovrebbe fare. Per la sicurezza poi abbiamo visto un peggioramento oggettivo. Non c’è più un presidio fisso di forze dell’ordine in stazione, si è iniziato a spacciare in piazza Duomo. Ci sono solo interventi estemporanei".
"D’altra parte – osserva – c’è una parte politica della giunta che sostiene che le forze dell’ordine dovrebbero fare meno controlli". Proprio da queste osservazioni muove la principale critica a Pilotto: "Il sindaco deve cercare di fare da direttore d’orchestra. A un certo punto, se vede che si è in disaccordo all’interno della maggioranza, deve fermare tutto e prendere una strada. Io ho l’impressione che il sindaco ascolti molto ma poi rimanga al punto di partenza".
Da qui il secondo appunto: "Manca inoltre di una comunicazione critica. A sentirlo parlare sembra che vada tutto bene. Dà l’impressione che lui e la giunta vivano in una bolla. Bisogna prendere atto di ciò che non va e spiegarlo ai cittadini". Non si sottrae però a una puntualizzazione: "Va detto che il sindaco è uno dei ruoli politici più difficili che esista. Al primo cittadino viene imputato tutto, anche cose di cui non ha colpa. Io conosco da tantissimi anni Paolo Pilotto ed è una persona che umanamente non discuto. La mia critica è volta solo a quelle che riscontro come lacune politiche. Poi – sdrammatizza con un sorriso – i sondaggi vanno sempre presi un po’ con le pinze. Anni fa in questo sondaggio al primo posto c’era un sindaco lombardo che sei mesi dopo ha perso le elezioni. È sicuramente indicativo però per dirci che c’è insoddisfazione in città".
Alessandro Salemi