CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La scommessa del Pgt. Consumo di suolo zero. Lo sviluppo si gioca sulle aree dismesse

La Giunta approva gli indirizzi prioritari del Piano di governo del territorio. Le linee guida definiranno il nuovo volto della città fino al 2040.

Gli ultimi documenti di pianificazione urbanistica risalgono al Pgt Colombo del 2017 e al Pgt Sassoli del 2021

Gli ultimi documenti di pianificazione urbanistica risalgono al Pgt Colombo del 2017 e al Pgt Sassoli del 2021

Rigenerazione delle aree dismesse, investimenti per attrarre nuove imprese, distribuzione equilibrata dei servizi anche in vista della metropolitana M5 e il tanto evocato consumo di suolo negativo. Questi i punti cardine del documento d’indirizzo approvato in questi giorni dalla Giunta, che mette a fuoco gli obiettivi prioritari della variante al Piano di governo del Territorio (Pgt) avviata nel 2023. In pratica, le linee guida che definiranno il nuovo volto della città fino al 2040.

Gli ultimi documenti di programmazione urbanistica risalgono al Pgt Colombo del 2017 e al Pgt Sassoli del 2021. Il testo approvato dalla Giunta guarda a un Pgt che possa promuovere e conciliare lo sviluppo urbano sostenibile dal punto vista sociale, ambientale ed economico. Una delle sfide-chiave riguarda la rigenerazione delle aree urbane dismesse. Gli spazi produttivi non più utilizzati dovranno essere trasformati in spazi produttivi e abitativi per incentivare nuovi insediamenti pubblici e privati, compresi spazi a verde e per servizi. Questa rigenerazione è vista come un’opportunità per rispondere ai fabbisogni socio-economici e garantire maggiore accesso al lavoro. È prevedibile che a preoccupare i cittadini sarà la voce spazi abitativi, che significa nuovi centri residenziali che portano traffico e cemento. La Giunta tranquillizza: "Il nuovo piano, in coerenza con il programma di mandato, pone l’accento sul saldo negativo del consumo di suolo, promuovendo il riutilizzo e la riqualificazione delle aree già edificate per preservare il paesaggio urbano e valorizzare il patrimonio esistente", dice una nota del Comune. Questo approccio mira a tutelare i valori storici e paesaggistici della città, integrando gli interventi urbanistici con le caratteristiche locali. La revisione del Pgt intende attrarre investimenti per favorire l’insediamento di nuove imprese e mantenere quelle esistenti, stimolando così la crescita economica locale. L’obiettivo è di creare quartieri industriali e tecnologici ben collegati e sostenibili, essendo il settore produttivo come motore di crescita economica.

Altro tasto dolente, garantire il diritto alla casa per tutte le fasce sociali, con un focus particolare sull’edilizia sociale, il cohousing e le residenze per studenti. Questo include "strategie per incrementare l’offerta di alloggi accessibili, promuovendo la coesione sociale e migliorando la qualità della vita dei cittadini, specialmente per giovani e famiglie". Il Pgt promuove una visione di città policentrica, legata all’idea di una distribuzione equilibrata dei servizi urbani, per evitare la concentrazione in un unico punto. Quindi, stando al documento di indirizzo, non dovranno più esistere quartieri senza ufficio posta, senza biblioteca, senza trasporti, come lamentano i cittadini di Sant’Albino. Si mira a migliorare l’accessibilità e la qualità della vita nei vari quartieri, incentivando la mobilità sostenibile con una riprogettazione dei trasporti pubblici e delle infrastrutture per la cosiddetta mobilità dolce. La futura linea metropolitana 5 (M5) avrà un ruolo centrale in questo senso, migliorando la connettività e riducendo il traffico, oltre a stimolare la riqualificazione delle aree adiacenti. Perciò tra le priorità del nuovo Pgt, è stata individuata anche l’equità nella distribuzione delle risorse, cercando di garantire che le risorse generate da interventi di trasformazione urbana siano distribuite in modo equo tra le diverse aree della città, con particolare attenzione alle zone meno sviluppate o più bisognose di interventi di riqualificazione.

"Il documento – afferma l’assessore al Territorio Marco Lamperti – corrisponde all’intenzione dell’Amministrazione di rivedere e aggiornare lo strumento urbanistico generale, mantenendo un equilibrio tra rigore e flessibilità che possa facilitare lo sviluppo territoriale e affrontando le sfide presenti e del prossimo futuro promuovendo l’innovazione e la creatività nel solco della sostenibilità e dell’identità di Monza".