
Gli agenti della Squadra Volante della Questura di Monza hanno rintracciato e arrestato il giovane
La scusa delle scarpe, i pugni, gli schiaffi. E la rapina di un portafoglio. O solo il furto di una bicicletta.
Nella mattinata di venerdì gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza hanno rintracciato e arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Monza un cittadino pachistano di 23 anni domiciliato in provincia, accusato di diversi episodi di rapina e furto aggravato ai danni di passanti.
Il giovane, risultato comunque con un regolare lavoro da operaio in un’azienda in Brianza con un permesso di soggiorno in attesa di rinnovo, nel 2022 si era reso responsabile di un grave episodio di rapina in concorso con altri due complici avvenuto nei pressi della stazione ferroviaria di Lissone. Insieme avevano avvicinato un ragazzo con il pretesto di poter provare le scarpe che indossava ma, dopo averlo prima minacciato e poi aggredito con pugni e schiaffi, il 23enne si era impadronito del portafoglio custodito nel suo zaino. In precedenza, il pachistano si era reso responsabile, inoltre, del furto con destrezza di una bici elettrica del valore di oltre 4.000 con modalità simili ma senza usare violenza. Il giovane è stato portato in carcere, dove dovrà scontare la pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione.
Inoltre, sempre nella giornata del 21 marzo, è stato rintracciato dagli agenti un cittadino italiano di 25 anni, residente a Monza ed è stato tratto in arresto per un ordine di carcerazione della Procura. L’arrestato, che deve scontare la pena di 3 anni e 7 mesi di reclusione, si è reso responsabile di diversi episodi criminali per reati di rapina, furto, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, commessi a Monza e in provincia. Anche lui è stato condotto alla casa circondariale di via Sanquirico a Monza.
Da.Cr.