VERONICA TODARO
Cronaca

La tranvia lumaca. Dopo un anno di ritardi. Nova non paga la rata

Nulla di nuovo sul fronte dei lavori della metrotranvia. Lavori pressoché fermi, poche le maestranze nei cantieri, nessuna novità sul...

Nulla di nuovo sul fronte dei lavori della metrotranvia. Lavori pressoché fermi, poche le maestranze nei cantieri, nessuna novità sul...

Nulla di nuovo sul fronte dei lavori della metrotranvia. Lavori pressoché fermi, poche le maestranze nei cantieri, nessuna novità sul...

Nulla di nuovo sul fronte dei lavori della metrotranvia. Lavori pressoché fermi, poche le maestranze nei cantieri, nessuna novità sul nuovo cronoprogramma. Unica nota positiva il fatto che il Comune di Nova Milanese, per il 2025, non dovrà erogare alcun importo a Città metropolitana, in quanto l’anno scorso aveva già liquidato una somma superiore alla relativa quota di competenza anche per l’anno in corso.

Nel 2024, infatti, il Comune aveva versato oltre 569mila. "Visto l’anno di ritardo sui lavori, gli importi pagati per il 2024 coprono i lavori per tutto quest’anno. Sul nostro territorio non faremo aprire nessun altro cantiere – sbotta il sindaco Fabrizio Pagani – se prima non verranno chiusi quelli in corso. Abbiamo bisogno di avere assolutamente un nuovo cronoprogramma alla luce degli slittamenti già annunciati. Inoltre non è possibile che su tutta la tratta ci siano solo due o tre operai: che tornino a lavorare le maestranze previste e corrette per quel tipo di lavoro e per quel tipo di intervento, in quei tempi".

L’ultimo aggiornamento risale a metà gennaio, quando con una audizione in commissione Territorio di Regione Lombardia si è fatto il punto della situazione per capire lo stato dei lavori relativi alla realizzazione della metrotranvia Milano-Desio-Seregno. Alla base le difficoltà della ditta appaltatrice che porteranno a uno slittamento di circa 16 mesi del termine dei lavori, ritardi legati a circostanze indipendenti dalla volontà e dalla responsabilità di Palazzo Isimbardi, poiché da tempo la ditta appaltatrice, la CMC di Ravenna, affronta difficoltà la cui risoluzione non è ancora conclusa. Su questo punto Città metropolitana sta mettendo in campo tutte le proprie energie per arrivare ad una soluzione rapida e ultimativa dei problemi interloquendo continuamente con l’impresa. Il termine dei lavori è ora ipotizzato per settembre 2027.

L’opera, progettata nel 1999, ha subito un iter complesso e travagliato con l’apertura dei cantieri a gennaio 2023 per un investimento complessivo di 256 milioni di euro. Si tratta di un’infrastruttura importante per potenziare la mobilità collettiva e alleggerire la viabilità di una zona densamente popolata su cui insistono centinaia di migliaia di abitanti in due province e oltre 4mila imprese commerciali e di servizi. Il sindaco Pagani lo ribadisce da tempo: "Inutile negare che i ritardi sono notevoli. Si parla di almeno un anno. Ci vuole un cronoprogramma millimetrico, con una burocrazia snella, che garantisca il rispetto dei tempi, ma soprattutto ci vogliono più forze, in termini di maestranze al lavoro. Non è concepibile che ci siano 50 persone al lavoro sull’intera tratta".

E ancora: "Bisogna sciogliere il nodo sul personale il prima possibile, perché vengano chiusi i cantieri già aperti e si aprano quelli nuovi in tempi ragionevoli. La situazione non è facile per nessuno, soprattutto per i commercianti, penalizzati dai lavori e dai disagi". L’ambizioso progetto prevede un percorso di 14,3 chilometri di tracciato, 25 fermate con una distanza tra una fermata e l’altra di 540 metri. Sul territorio di Nova si sviluppano 2,6 chilometri di tracciato tranviario, suddivisi in 8 cantieri e 12 tratte.