GABRIELE BASSANI
Cronaca

La vittoria di Cesano. Il giudice cancella l’esclusiva per i rifiuti

Anche il Consiglio di Stato boccia il ricorso di Gelsia Ambiente contro la decisione di gestire la raccolta in proprio con gli altri Comuni.

Affidato a BrianzAcque il piano dei 55 Comuni della provincia per staccarsi da Gelsia

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Vittoria anche al Consiglio di Stato per il Comune di Cesano Maderno nella causa in cui è stato trascinato da Gelsia Ambiente, a seguito della decisione del consiglio comunale di avviare la trasformazione del servizio raccolta e smaltimento rifiuti in un servizio in-house, gestito direttamente dai Comuni. Cesano Maderno aveva già vinto al Tar e questa sentenza definitiva del Consiglio di Stato spiana la strada a tutti i 55 comuni della Provincia di Monza e Brianza che da tempo stanno lavorando all’ipotesi di creare una nuova società pubblica a cui affidare i servizi ambientali. La sentenza emessa dal Consiglio di Stato elenca 13 motivi di merito con cui giunge alla conclusione di respingere l’appello presentato da Gelsia Ambiente. Tra questi si evidenzia che "la procedura per la correzione del precedente modello risulta ancora in itinere perché il Comune di Cesano Maderno e gli altri Comuni soci non hanno ancora disposto l’affidamento di alcun servizio secondo il modello in-house ed è per tale ragione che non sono state ancora compiute le valutazioni tecnico economiche per la redazione della relazione prevista dalla legge delle quali l’appellante lamenta la mancanza". Riconosciute le ragioni della difesa di Bea Spa (portata in giudizio insieme al Comune di Cesano Maderno, ndr), secondo cui "la delibera impugnata con motivi aggiunti costituisce solo l’avvio di un procedimento che si concluderà con l’affidamento se e in quanto sussistano le condizioni economiche che verranno esaminate e approfondite nei prossimi mesi". In ballo c’è un iter amministrativo lungo e complesso, iniziato nel 2021 e consolidato nel 2023, attraverso la volontà espressa dal consiglio comunale di Cesano Maderno e dagli altri Comuni soci di Bea Spa, nel "perseguire la possibilità di realizzare un modello di gestione in-house, nella convinzione che tale modalità gestionale possa meglio garantire un diretto controllo sulla gestione dei servizi affidati e, quindi, un più forte legame degli Enti Locali con la Società da essi partecipata".

Proprio per questo motivo, la sentenza del Consiglio di Stato che riguarda direttamente il Comune di Cesano Maderno, darà presumibilmente una forte accelerazione al processo che vede coinvolti tutti i Comuni brianzoli, in maniera politicamente trasversali, come ha ribadito il sindaco Gianpiero Bocca. "La direzione dell’affidamento del servizio in-house è condivisa ed è stata ribadita ancora recentemente nel corso dell’ultima assemblea di BrianzAcque, dove è stata ribadita la volontà comune di lavorare a una grande società pubblica di servizi, affidando il mandato all’attuale presidente, Enrico Boerci, di collaborare per una fusione con Bea". Lo stesso sindaco Bocca ha ribadito, come dopo la prima sentenza favorevole del Tar, che questa "rappresenta una legittima progettualità che si vuole realizzare nell’esclusivo interesse della comunità dei cittadini di Monza e Brianza". Da Gelsia Ambiente, nessun commento sulla sentenza.