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“L’acqua fredda del fiume“, il nuovo romanzo di Mario Basilico

Un racconto dalle sfumature thriller che prende spunto dalla vicenda irrisolta di Emanuela Orlandi per lo scrittore di Cogliate.

"L’acqua fredda del fiume" è il titolo dell’ultima fatica letteraria di Mario Basilico (nella foto) , 56 anni di Cogliate, che ha iniziato a scrivere solo verso i 50 anni e che oggi celebra il suo quarto romanzo. Si tratta anche questa volta di un racconto dalle sfumature thriller così come i precedenti "Icelikker" del 2012, "La scelta di Zare" del 2014 e "A proposito di Victor", del 2016. Il nuovo libero è pubblicato da Altromondo Editore. Il racconto prende spunto dalla vicenda irrisolta di Emanuela Orlandi, la ragazza di 15 anni figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, letteralmente "sparita" da Roma il 22 giugno 1983, uno dei casi più oscuri della storia italiana e vaticana.

"Svolsi il servizio militare a Roma nel 1985 e quella vicenda era ancora sulla bocca di tutti e mi è rimasta molto impressa. Sono partito da quel ricordo per sviluppare un racconto che poi si è mosso per conto proprio, allontanandosi dallo spunto iniziale" spiega Basilico. Il libro racconta la vicenda di 4 amici che condividevano tutto ed erano sempre insieme, fino a quando Moira scompare. La sua famiglia e Lorenzo non smetteranno mai di cercarla, nonostante a Lorenzo venga diagnosticata la sclerosi multipla. In ogni racconto di Mario Basilico ci sono tracce della sua biografia, dagli studi ai viaggi, in questo caso la malattia: Mario è infatti affetto da anni da sclerosi multipla, che lo ha costretto ad abbandonare il suo lavoro di macchinista ferroviere di Ferrovienord. "Scrivere mi fa star bene, mi aiuta anche a non pensare alla malattia" racconta. "Uno dei momenti migliori per scrivere è senz’altro la notte. Il buio, il silenzio, aiutano a concentrarsi e molte pagine le ho scritte proprio di notte".

Gabriele Bassani