"Giù le mani dai bambini", Cavenago allarga il Giorno della Memoria ai 108 piccoli trucidati dalla mafia e offre alla città uno sguardo dall’interno. Oggi, in Municipio arriva una testimone d’eccezione: Graziella Accetta, madre di Claudio Domino, il ragazzino di 11 anni freddato nel 1986 a Palermo con un colpo di pistola in fronte da Cosa Nostra e ancora senza giustizia.
Un appuntamento intenso con la donna che gira l’Italia con il marito Antonio e racconta il loro dolore, ma anche la ferita inflitta da uno Stato che non ha ancora trovato gli assassini. "Nella settimana dedicata alla memoria, il nostro pensiero va a queste vittime - spiegano No Mafie Odv-Agende rosse e Comune che hanno organizzato l’evento -. A loro sentiamo il dovere di associare il nome di chi è morto per mano della criminalità organizzata. Soprattutto, il nostro impegno è rivolto ai più innocenti, ai più indifesi, a chi ha pagato con la propria vita la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato: i bambini". Claudio è l’emblema di questa tragedia, è uno dei 108.
"La sua è stata un’esecuzione in piena regola senza motivo, senza ragione, senza colpa. Sono trascorsi 39 anni da quel maledetto giorno e la famiglia non sa ancora la verità". "L’incontro con la mamma sarà a tratti straziante e ci metterà di fronte a una realtà che soprattutto al Nord si tende ad ignorare: le mafie non hanno onore nel loro percorso di violenza e di morte e non risparmiano nessuno, neanche i bimbi".
L’omicidio avvenne il 7 ottobre 1986, in strada, mentre Claudio passeggiava con un amichetto. Si avvicina una moto, chiede chi dei due sia lui e fa fuoco da meno di un metro. Gli occhi castani, le movenze infantili, il sorriso sempre stampato sul viso: tutto cancellato dalla 7.65 del killer in un istante. E una giustizia che non ha ancora fatto il suo corso: "Quanto dovremo aspettare ancora?".
È la domanda che Graziella ripete in tutto il Paese, dove la chiamano a raccontare il groviglio di sentimenti che vive ogni istante dopo la perdita del figlio e ancora di più così. Nel 2021 la sua protesta davanti al tribunale di Palermo fece riaprire le indagini. Ma è passato un’altra volta tanto tempo.
Stasera, sarà nel Salone di Apollo, in Comune, alle 21.