Il cambiamento climatico si avverte sul banco della frutta. Lo fa notare Alessandro Cherubin, presidente di Federconsumatori Monza e Brianza: "Le clementine di Calabria sono più piccole, perché manca l’acqua e le temperature sono elevate. Costano poco più di un euro al chilo, mentre per trovare quelle più grosse e invitanti all’occhio e si spendono circa 3 euro al chilo. Con l’innalzamento delle temperature si nota una produzione straordinaria di cachi fino a Natale, mai successo. La stagione d’elezione per i cachi è l’autunno. Poi i consumatori cercano il caco mela".
L’avocado che tradizionalmente costava 8,50 euro a pezzo, comincia a giocarsela alla pari con le arance, attorno ai 3 euro al chilo e la produzione sbarca anche in Calabria. Il caffè è aumentato dal 20 al 30%, come il tè. Mentre l’olio d’oliva che prima si trovava a 7-8 euro al litro è schizzato a 10 o anche 12 euro, essendo aumentati i costi di bollitura e calata quest’anno la produzione del 50%.
Se pare che la spesa media sia aumentata non aumentano i ricavi. I brianzoli acquistano carne e pesce, ma meno care: il maiale e ossobuco al posto del vitello e il pesce azzurro, più sicuro se surgelato, al posto di spigola e branzino e salmone. Crescono anche in Brianza sovraindebitamenti e finanziamenti per acquistare le vacanze di Natale, ma anche la spesa di Natale, fa osservare il presidente di Federconsumatori.
"I poveri sono in aumento, ma per organizzare il pranzo di Natale senza far sapere a parenti e amici che sono in difficoltà si affidano ai finanziamenti – rivela Alessandrto Cherubin –. Noi raccomandiamo ai nostri iscritti di diffidare delle carte di credito con meccanismo revolving, cioè quelle che consentono al titolare di rimborsare gli utilizzi a rate. A causa di interessi molto alti, a fine mese ci si può ritrovare con debiti imprevisti di diverse migliaia di euro. È vero che c’è la tredicesima, ma bollette e mutuo incombono".
C.B.