REDAZIONE MONZA BRIANZA

L’allevatore. Nella “palestra“ dei pappagalli

Mirko Amara si occupa della cura dei suoi volatili "Il segreto? Garantirgli esercizio fisico e cibo sano".

Mirko Amara infermiere e per hobby allevatore di pappagalli Da 8 anni si occupa di numerose coppie di volatili

Mirko Amara infermiere e per hobby allevatore di pappagalli Da 8 anni si occupa di numerose coppie di volatili

Sono due le anime che contraddistinguono gli allevatori ornitologici, anche all’interno dell’Associazione ornicoltori monzesi. Da un lato c’è chi si dedica a questa passione per il semplice gusto di allevare animali belli e sani, da vedere crescere e spesso da vendere o cedere ad altri. Dall’altro chi lo fa con l’idea di arrivare a un alto grado di bellezza o originalità estetica con l’obiettivo di partecipare a gare e concorsi. Spesso le due istanze si congiungono. Lo testimonia bene l’esperienza di Mirko Amara, allevatore di Muggiò che da 8 anni si occupa dell’allevamento di numerose coppie di pappagalli.

"Non faccio mostre, gare o esposizioni – spiega l’ornicoltore –, ma seleziono soggetti, in particolare specie di pappagalli particolarmente avvezzi al rapporto con l’uomo, che rendo Pet. Il pappagallo è un animale estremamente sociale, ma in natura è una preda, per cui bisogna insegnargli a fidarsi dell’uomo. Quando lo fa, si riesce poi a concretizzare un rapporto di grande empatia". Prendersi cura di questi amici dell’uomo non è cosa semplice ed esige grande attenzione. "Io mediamente spendo circa 3 ore al giorno per la loro cura – spiega Amara –, ma ritengo sia fondamentale fare un allevamento come si deve, fatto di sicurezza sanitaria, di un’alimentazione completa di frutta e verdura tutti i giorni, e permettendo agli uccelli quotidianamente l’uscita dalla gabbia e l’esercizio fisico. Per avere soggetti sani bisogna lavorare al loro benessere fisico e psicologico, senza mai trascurarli". "Fare questo significa anche avere spese non indifferenti – continua l’allevatore –, ma a queste si riesce a rientrare se tu poi hai dei novelli che vengono su come si deve, frutto di un’etica allevatoriale. Per quanto riguarda il fattore tempo, invece, sono la passione e l’amore per loro la mia benzina. Ho 50 anni e nella vita faccio l’infermiere, ma da hobbista non li trascuro mai, se non per una settimana di ferie in estate in cui li lascio a un allevatore in pensione".

Di grande accuratezza è il lavoro che si impegna a fare ogni giorno anche Giuseppe Locati, ornicoltore di canarini di Villasanta, vincitore di più edizioni del campionato regionale lombardo e con piazzamenti importanti (tra cui secondi posti) anche nei nazionali. I suoi canarini arricciati – sia l’arricciato gigante italiano sia i parigini –, stupiscono per la foltezza del piumaggio e per la delicata eleganza. "Sono specie che necessitano di una cura particolare e premurosa – spiega Locati –. I parigini quando fanno le uova non le covano, e allora devo prelevarle e farle covare ai canarini arricciati del Nord. Sono operazioni in cui bisogna stare parecchio attenti. In generale più vai avanti sulla selezione, più le razze sono delicate e le premure devono essere maggiori".

A.S.