
Resilco vuole aprire un laboratorio dove sperimentare un processo di riutilizzo di scarti delle acciaierie
Scorie e ceneri da recuperare dall’industria e da riutilizzare nell’edilizia, Busnago dice no al trattamento di rifiuti speciali e scatta la petizione. Assemblea pubblica con l’intero borgo schierato contro il progetto della Resilco, la società ha avanzato la proposta di aprire in un capannone di 200 metri quadrati in paese un laboratorio per sperimentare un nuovo processo di trasformazione di scarti delle acciaierie.
"Troppo vicino a case, centro commerciale, casa di riposo – spiega il sindaco Danilo Quadri –. La zona scelta dall’operatore privato non si presta a questo tipo di attività. I rischi per la salute e l’ambiente sono reali".
Per il riciclo dei residui della produzione che diventerebbero fanghi per il calcestruzzo verrebbero impiegate sostanze chimiche come soda caustica, solfato ferroso e anche anidride carbonica. "Anche se le emissioni previste sono minime, non possiamo sapere cosa succederà una volta conclusa la fase sperimentale – aggiunge il primo cittadino –. Non abbiamo ancora tutte le informazioni necessarie per stare tranquilli".
Il timore è che una volta terminato il periodo di prova, "i materiali trattati aumentino e con essi scarichi e inquinamento". L’amministrazione comunale non si è limitata all’incontro per informare la comunità sulla situazione, ha già fatto anche alcuni passi per contrastare l’iniziativa. Oltre alla raccolta firme (al centro civico di via Piave), un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Jacopo Dozio (Forza Italia) chiede a Palazzo Lombardia, al quale spetta l’ultima parola sull’impianto, "una valutazione più approfondita". "Monitorerà da vicino l’iter del progetto, le linee non sarebbero molti distanti dall’inceneritore di Trezzo – sottolinea il consigliere azzurro – . Anche altri enti interessati dall’insediamento hanno chiesto approfondimenti e spero che la Regione dia il giusto rilievo a una questione così delicata". Nell’elenco, la Provincia, i Comuni di Cornate, Mezzago e Trezzo, il Parco Adda Nord, Ats, Arpa (Agenzia per la protezione ambientale), Ato (Ambito territoriale ottimale). Da chiarire anche "il legame tra Resilco e Finlombarda, la finanziaria del Pirellone, che ha assegnato alla società tramite bando un finanziamento di 5 milioni, oltre ad altri fondi un anno e mezzo fa".