
L’idea 60 anni fa per i giovani piloti di grande passione ma con poche risorse. Sono partiti da qui Michele Alboreto, Lella Lombardi, Artico “Tato“ Sandonà.
C’era un volta la Formula Monza. Ma c’è ancora, con un’altra denominazione e con altri scenari. Le eredi delle vecchie “pettarelle“, soprannome affibbiato agli esordi a queste piccole vetture, ora animano il campionato di Formula Junior promosso dalla Pnk Motorsport.
Le prime due gare della stagione, disputate domenica a Vallelunga, sono state vinte da Niccolò Bettin. Il campionato farà poi tappa a Misano (due volte), Mugello e Magione, ma non a Monza, la pista che ha lanciato, coccolato e fatto diventare grandi i “Formulini“.
Ma in Autodromo, e non poteva essere altrimenti, si sono ritrovati ieri in occasione di un significativo compleanno tanti protagonisti di annate a tutto gas. La Formula Monza, infatti, ha compiuto 60 anni. L’avevano voluta Luigi Bertett, presidente dell’Aci Milano, e Romolo Tavoni, direttore sportivo dell’Autodromo di Monza ed ex segretario personale di Enzo Ferrari. Con la Formula 875 Monza, denominazione iniziale, proposero una formula addestrativa dalle regole chiare e dai costi contenuti. L’ideale per giovani piloti al debutto, animati da una grande passione, ma con scarse risorse finanziarie a disposizione. Il Trofeo Cadetti, inaugurato appunto nel 1965 con la Formula 875 Monza (875mila lire era il costo iniziale di una vettura), è poi proseguito con le Formula Panda, Formula Fire, Formula Junior Monza fino ai primi anni di questo millennio.
I numeri evidenziano quanto successo abbia avuto l’intuizione avuta da Bertet e Tavoni. Nelle prime 18 stagioni la Formula Monza ha avuto una media di 80 vetture iscritte a gara.
Ogni stagione del Trofeo Cadetti era una proficua occasione di praticantato per piloti, costruttori, progettisti, preparatori, meccanici, team manager, personale di servizio in pista.
Una rappresentanza di tutte queste categorie ieri si è ritrovata in Autodromo, per poi fare un giretto tra i 15 Formulini esposti. Anche Daniele Galbiati, Simonetta Fossati e Marco Tremolada, protagonisti organizzativi della manifestazione, hanno ricordato come Tavoni desse l’anima "per l’automobilismo, per Monza e per questa Formula".
Romolo Tavoni, nato nel 1926, è morto nel dicembre 2020. Massimo Campi, giornalista, promotore della riunione del 60simo, autore del libro “Correvamo con i Formulini“, ha preparato l‘elenco dei piloti che, partendo dalla Formula Monza, si sono poi fatti largo nel motorsport. Tra questi, Arnaldo Bernacchini, Michele Alboreto, Lella Lombardi, Piercarlo Ghinzani, Artico Tato Sandonà (poi fondatore dell’azienda Tatuus), Giorgio Francia, Max Papis, Fabrizio Barbazza, Giovanni Lavaggi. Alboreto arrivò in Formula 1 e alla Ferrari svolgendo il praticantato in Formula Monza con la scuderia milanese Salvati. "In Formula Monza – spiega Eugenio Mosca, pilota e giornalista – gestivo la mia macchina e in più facevo il meccanico per altri. Un’esperienza che mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze tecniche".
"In quegli anni – ammette Salvatore Geraci, secondo classificato nel 1991, detto il tassista volante per via della professione – c’era una grande amicizia".Durante l’incontro è stato ricordato Sandro Corsini, il 14 aprile 1998 vittima di un incidente sula pista umbra di Magione. La pagina più triste nella lunga storia dei Cadetti.