BARBARA CALDEROLA
Cronaca

L’anello in senso orario. Rivoluzione a Velasca: "La tangenzialina si farà"

Accesa assemblea pubblica sui cambiamenti viabilistici nella frazione. Il sindaco tira dritto, ma per i residenti "gli interventi non sono giustificati".

Accesa assemblea pubblica sui cambiamenti viabilistici nella frazione. Il sindaco tira dritto, ma per i residenti "gli interventi non sono giustificati".

Accesa assemblea pubblica sui cambiamenti viabilistici nella frazione. Il sindaco tira dritto, ma per i residenti "gli interventi non sono giustificati".

Per il Comune è questione di sicurezza e di alleggerire il traffico di passaggio che con Pedemontana aumenterà. Per i contrari, invece, mancano studi che giustifichino la nuova viabilità. A Velasca una vivace assemblea pubblica (nella foto) ha riportato faccia a faccia i contendenti sul nuovo corso: "I sensi unici si faranno", garantisce il sindaco, Francesco Cereda, tornato nella frazione di Vimercate per annunciare che alcuni rilievi avanzati dai residenti sono stati accolti "senza però stravolgere il piano di fondo che ha l’obiettivo di tutelare pedoni e ciclisti e anche di rendere più fruibili i principali poli di attrazione del borgo: Villa Volontieri, parco giochi, chiesa". Da quando scatterà la sperimentazione, all’inizio del nuovo anno e per 12 mesi, si girerà in senso orario da Oreno e non più all’opposto come annunciato in un primo momento.

"Come ci ha chiesto la gente – aggiunge il primo cittadino –. Ci saranno anche i dossi per rallentare chi spinge troppo sull’acceleratore all’altezza del civico 65 di via Velasca e alla rotonda di via Kennedy". "Avremo così una sorta di tangenzialina che porterà all’esterno i mezzi pesanti da e per la Tenaris – dice Fiorenzo Mazzarella, alla guida della Consulta di zona –, non passeranno più dalla rotatoria dei platani". Non sono d’accordo, invece, i 370 abitanti che in poche settimane hanno sottoscritto la petizione contro il cambiamento promossa da Fabio e Chiara Magni, titolari di uno storico bar in centro.

"Non ci sono le basi per dare corso a modifiche così pesanti – spiegano –. Le dinamiche della città, e ci riferiamo a Vimercate, sono molto diverse da quelle di una piccola comunità come la nostra. Non vogliamo che l’intervento sia bocciato, ma che sia condiviso. Come è successo per il restyling della biblioteca". Dietro alle questioni di metodo ci sono anche quelle di sopravvivenza del paesino di 1.700 anime che presto dovrà convivere con Pedemontana. "Bisogna chiedersi quali conseguenze avrà tutto questo sul nostro tessuto economico – sottolinea Fabio Magni – noi siamo la quarta generazione dell’attività e questo intervento a spanne non ci convince: non sono stati presentati dati che lo supportino. Da quando le aziende Fimer e Ibm non ci sono più, il traffico è sparito".