ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

L’attesa infinita dei cittadini. HQMonza: "Ostacoli choc e proposte molto preoccupanti"

Un’audizione regionale partita con i migliori auspici, ma che si è evoluta in una doccia fredda. Per la copertura degli...

Un’audizione regionale partita con i migliori auspici, ma che si è evoluta in una doccia fredda. Per la copertura degli...

Un’audizione regionale partita con i migliori auspici, ma che si è evoluta in una doccia fredda. Per la copertura degli...

Un’audizione regionale partita con i migliori auspici, ma che si è evoluta in una doccia fredda. Per la copertura degli extra costi per il prolungamento fino a Monza della metropolitana M5 siamo ancora piuttosto lontani dal traguardo.

Durante l’incontro tra assessori regionali, consiglieri e alcuni deputati e senatori eletti in Lombardia, avvenuto ieri al Pirellone davanti alle Commissioni bilancio e infrastrutture del Consiglio regionale l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi (nella foto) ha annunciato che la giunta ha deliberato il nuovo cronoprogramma: "Ora l’avvio dei lavori è previsto a settembre 2027 e la fine lavori a marzo 2033, con la conclusione dei collaudi e l’entrata in servizio nel dicembre 2033". Il nodo resta quello degli extra-costi, stimati all’inizio in 400 milioni e ora ulteriormente lievitati. I consiglieri del Pd chiedono che sia Regione a provvedere, opposta la visione delle forze governative regionali. "Siamo in attesa che il Comune di Milano presenti i documenti relativi agli extra costi – puntualizza l’assessora Terzi –. Di certo non possiamo andare a gara senza la quantificazione esatta dei maggiori costi in ogni loro voce".

Una proposta per superare l’impasse è sopraggiunta dal senatore di Fratelli d’Italia Sandro Sisler: dividere i lavori in due lotti, in maniera tale da poter partire anche subito con i cantieri. Ipotesi subito rigettata dal consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta, che teme "che in questo modo i lavori possano fermarsi al primo lotto, magari a Monza-Bettola perché ci sarà il deposito previsto di M5, senza che poi si proceda a realizzare le sette fermate monzesi". Intanto la consigliera regionale (e monzese) Martina Sassoli propone un Commissario straordinario per gestire il progetto che subentri al Comune di Milano. "Milano è ferma, e Monza non può subire ulteriori ritardi – osserva la consigliera –. Stiamo parlando di un’opera che i monzesi attendono dal 2018".

Preoccupata l’associazione HQMonza. "Troviamo positiva l’idea di affidare il coordinamento di questo progetto, che interessa due province, alla Regione Lombardia oppure allo Stato", osservano i cittadini. "In Commissione regionale tutte le forze politiche definiscono il prolungamento di M5 fondamentale, ma emergono ostacoli choc e proposte molto preoccupanti – protestano – e poco conforta aver sentito che tutte le forze politiche concordano sul fatto che questa opera è importante, essenziale, irrinunciabile, eccetera". Insomma, nulla di concreto. E anche la proposta, concreta, di dividere i lavori in due lotti, non rincuora affatto. "Non condividiamo l’idea di dividere i lavori in due lotti funzionali, il primo da Bignami a Bettola e il secondo da Bettola a Monza Nord – osservano gli attivisti –. Vero che in questo modo i fondi già disponibili consentirebbero di iniziare i lavori, ma l’ipotesi è per Monza molto preoccupante. La storia delle grandi opere in Italia insegna che questo metodo spesso si traduce nella realizzazione del solo primo lotto, mentre il secondo va perso per sempre, oppure si realizza a fatica dopo decenni".

Scontentezza per l’esito dell’incontro regionale anche da parte del Movimento 5 Stelle. "A parole tutti d’accordo, ma di fatto la metropolitana a Monza arriverà non prima del 2033 – commenta Nicola Di Marco, capogruppo M5s Lombardia –. E questo nel caso in cui tutto, finalmente, proceda senza intoppi. Nessuna buona notizia per i cittadini lombardi, che da tempo attendono di veder realizzata un’opera strategica di importanza fondamentale per il trasporto pubblico".