BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Lavoro in corto circuito Il colosso coreano chiude il centro ricerca A casa 39 ingegneri

L’annuncio choc della Sk hynix al Colleoni di Agrate Brianza: impossibile colmare divario tecnologico rispetto alla casa madre. Il sindacato sollecita l’intervento di Comune e Provincia.

Lavoro in corto circuito Il colosso coreano chiude il centro ricerca A casa 39 ingegneri

di Barbara Calderola

"Comune e Provincia si siedano al nostro fianco". I 39 ingegneri della Sk hynix Italy di Agrate Brianza sperano nelle istituzioni, dopo la scelta del colosso coreano di chiudere il Centro di ricerca al Colleoni. Una fucina di professionalità capace di creare prodotti di altissimo livello "in un settore strategico come le memorie Nand dei chip", spiega Matteo Moretti, segretario della Filcams-Cgil che giudica "irricevibile" la decisione della casa madre. "Sulla quale – spiega – ha avuto un’influenza anche il loro governo, che richiede necessariamente una risposta del nostro, dal momento che in gioco c’è il settore strategico dei semiconduttori".

Una doccia fredda alla quale i lavoratori, tutti fra i 30 e i 50 anni, "intendono rispondere avviando un percorso istituzionale. Oggi abbiamo spedito la richiesta di aiuto al sindaco di Agrate Simone Sironi e al presidente della Provincia Luca Santambrogio – aggiunge il segretario –. Sono loro che possono aiutarci a difendere l’occupazione anche perché la logica di dismettere il polo d’eccellenza in città non ha niente a che fare con i risultati raggiunti dai nostri esperti. E i numeri confermano lo stato di salute del gruppo asiatico, secondo produttore al mondo del settore con 34 miliardi di dollari di fatturato e 1,7 miliardi di utili. Numeri da capogiro che non spiegano in alcun modo il sacrificio inutile del Centro brianzolo".

Ancora più incomprensibile per il sindacato "alla luce dell’accordo fra la società e Intel, che porterà i coreani a rilevare un centro di ricerca dei partner, a Roma nel 2025 dopo aver sacrificato il proprio". La trattativa ha obiettivi precisi: "Tutelare il posto di lavoro dei 39 dipendenti di Agrate e mantenere le competenze e l’eccellenza sul territorio, stimolando su questo tema l’impegno attivo delle Istituzioni e il coinvolgimento delle importanti aziende del comparto presenti in Brianza che possono svolgere un ruolo risolutivo eventualmente acquisendo le professionalità coinvolte".

Il riferimento sottinteso, ma altrettanto esplicito, è a StMicroelectronics a due passi da qui. Uno scenario teorico che il sindacato vuole concretizzare al più presto, "abbiamo davanti a noi 75 giorni di procedura, l’assemblea dei lavoratori ha optato per questo cammino". Si partirà dalla motivazione "con la quale è stata giustificata la dismissione di Agrate: un divario tecnologico tra il sito e il gruppo e l’impossibilità di colmarlo per via degli ingenti investimenti che comporterebbe e dai divieti della norme coreane. Ma i numeri di Sk bastano a demolire il quadro che ci è stato tratteggiato".