Confermata anche in appello la condanna per calunnia a 4 anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per l’avvocato Davide Palmieri. A ritenere responsabile il legale del Foro di Monza era stato in primo grado il giudice del Tribunale di Monza Stefano Cavallini, che aveva deciso la stessa pena ora avallata anche dalla Corte di appello di Milano. Parti civili nel procedimento giudiziario nei confronti di Palmieri, che ha subìto anche dei provvedimenti di sospensione dall’attività professionale, lo stesso ex cliente, l’imprenditore bergamasco Antonio Unito oltre a Patrizia Gritti, rappresentati dagli avvocati Simona Merisi e Silvio De Stefano, che al processo davanti al giudice Cavallini e hanno ottenuto una provvisionale di 20mila euro ciascuno sul risarcimento dei danni. Davide Palmieri è stato già condannato dal Tribunale di Monza a 4 anni di reclusione per stalking giudiziario ai danni di Antonio Unito e la sua famiglia. Pena poi dimezzata in appello, dove i giudici gli hanno inflitto 2 anni di reclusione per stalking giudiziario, ma lo hanno assolto per la stessa accusa formulata nei confronti della moglie di Antonio Unito e dei due figli della donna. Una decisione sulla quale le parti hanno intenzione di proseguire il giudizio fino alla Corte di Cassazione. Secondo l’accusa, "con il ricorso sistematico e strumentale ad incessanti e infondate azioni giudiziarie", è l’ipotesi di reato di atti persecutori, l’avvocato "arrecava molestie ai predetti, costringendoli a modificare le loro abitudini di vita ed esponendoli a continue spese processuali e a gravi ricadute sul piano dell’immagine professionale e personale". Dal canto suo, Palmieri sostiene di non essere stato pagato per le sue pratiche e non si è mai fermato nel suo proposito di continuare a inondare di chiamate in causa, ricorsi e contro ricorsi l’imprenditore. Nei confronti del legale pendono altre due accuse di stalking giudiziario maturato in periodi posteriori.
S.T.