Cresce il numero delle imprese femminili in Lombardia. I dati del Registro delle imprese promuovono Monza e Brianza, con 12.475 imprese femminili a fine 2024, in crescita rispetto alle 12.344 di fine 2023 e alle 11.838 di cinque anni fa.
Tali dati, rielaborati dall’Unione Artigiani, svelano ancora una volta un tratto rosa dell’artigianato sempre più tendente al grigio: l’età media delle titolari italiane è intorno ai 50 anni, più giovani di qualche anno quelle straniere. Fra le aziende iscritte al Registro imprese, le ditte individuali artigiane con titolari femminili nella provincia di Monza e Brianza sono 2799, di cui 577 con titolari non italiane. Il settore a maggior prevalenza è la cura della persona (1103), ma anche tessile e abbigliamento (228), servizi di pulizia, oltre a elettronica, legno e mobili, meccanica.
"Nelle nostre sedi registriamo sempre tante donne italiane e straniere interessate ad avviare un’attività artigiana e che si affidano ai nostri esperti per tutti i servizi di assistenza – commenta Marco Accornero, segretario di Unione Artigiani Milano Monza Brianza –. Per partire sono indispensabili le capacità manuali, la conoscenza delle norme e la giusta determinazione, ma è indispensabile un’attenta pianificazione finanziaria con il supporto del credito. Per le italiane è un po’ più semplice, per le straniere, sull’intero territorio milanese e brianteo, la mancanza di un capitale iniziale è un grosso ostacolo. Non manca il coraggio tra le imprenditrici, manca il coraggio al settore finanziario di supportare le micro imprese a guida femminile. Noi cerchiamo di aiutarle con i bandi pubblici il microcredito, il sistema dei Confidi. Questo settore sta profondamente cambiando, basta osservare le strade delle nostre città. La mancanza di giovani artigiane e artigiani ci preoccupa ma è una tendenza nazionale che dobbiamo invertire ad ogni costo".
C.B.