STEFANIA TOTARO
Cronaca

L’azienda tessile fallita per scelta. All’asta i capannoni abbandonati

La procedura sui quasi 8mila metri quadrati della Nobil-Tex a Giussano. Mentre nessuno vuole i terreni da bonificare dell’Immobiliare Villasanta.

La Nobil-Tex aveva chiesto il fallimento volontario lasciando a casa 24 addetti

La Nobil-Tex aveva chiesto il fallimento volontario lasciando a casa 24 addetti

Va all’asta giudiziaria ad aprile la fallita Nobil-Tex di Giussano, mentre è andata ancora deserta la vendita del comparto dell’ex Immobiliare Villasanta. Tempi duri per i creditori che attendono i ristori dalle procedure del Tribunale di Monza. La ditta di Giussano specializzata in finissaggio tessile, nella frazione di Birone, in via Catalani, aveva chiesto il fallimento volontario nel 2017 lasciando a casa 24 dipendenti. La procedura di fallimento si è aperta nel 2022 e ora, dopo alcuni tentativi di ‘piazzare’ l’area a privati e una causa civile ancora pendente al Consiglio di Stato per ottenere anche una quota di edilizia residenziale invece che produttiva, si procede con l’asta giudiziaria della superficie commerciale di 7.830 metri quadrati, composta da fabbricati ad uso industriale, la ex casa del custode e uffici, vani accessori e depositi.

All’ingresso principale si accede all’ampio cortile su cui si affacciano porzioni immobiliari con destinazione produttiva e di deposito, ampi saloni per lavorazione, zone smistamento, depositi, servizi igienici e spogliatoi. Tutti risalenti agli anni Cinquanta-Sessanta. L’11 aprile si apre la vendita sincrona al prezzo base di 1,7 milioni di euro, con un’offerta minima di poco meno di 1,3 milioni di euro e rilanci minimi di 20mila euro. Ancora niente di fatto, invece, per la vendita dei terreni dell’Immobiliare Villasanta. Ritenuto ancora troppo alto il prezzo base di 5,6 milioni per il lotto di beni da aggiudicare che sono prevalentemente terreni e fabbricati fatiscenti su una superficie di circa 127mila metri quadrati. Di certo l’area, che sorge accanto a quella tristemente passata alla storia perché coinvolta nel 2010 nello sversamento dalla ex Lombarda Petroli di almeno 2.400 tonnellate di idrocarburi, non è facile da vendere perché una parte del terreno è oggetto di bonifica da eseguirsi da parte di Regione Lombardia con i relativi oneri.

Stefania Totaro