Il cuore della Brianza ha accolto in questi mesi le due gemelline siamesi di due anni, unite al vertice della testa, provenienti dal Senegal. Ieri le due sorelline sono state operate da un’équipe chirurgica e neurochirurgica per provare un delicato intervento di separazione. Un’operazione complessa sul cui esito è stato imposto il massimo riserbo, almeno fino a quando il quadro non sia stabilizzato. Ma al San Gerardo, l’ospedale dei monzesi e della Brianza, volontari, medici, infermieri, impiegati o semplici cittadini non nascondono una punta d’orgoglio. E la curiosità di avere notizie dalla sala operatoria. "Lavoro in ufficio dove le informazioni arrivano veloci – dice a denti stretti un’impiegata –, non posso dire nulla, solo che siamo tutti in attesa". Accoglie la notizia con grande emozione Donatella Sala, responsabile della comunicazione di Abio Brianza. Lei di bambini ne ha visti passare tanti e di tutte le razze come volontaria dell’associazione che si occupa proprio di intrattenere i bambini in ospedale. "Il San Gerardo – racconta – è un’eccellenza internazionale e sono orgogliosa di averlo sul nostro territorio. Ultimamente sono arrivati bambini dall’Ucraina, dalla Russia. Li incontriamo in pediatria e a Cascina Valera. Alcuni nostri volontari parlano bene l’inglese, altri che lo sanno meno si intendono a gesti. Il linguaggio degli occhi e dell’amore è universale. Ricordo una bambina ucraina che ci aspettava sempre per giocare a carte e a Memory. La nostra missione è intrattenerli e distoglierli per un attimo dai brutti pensieri della malattia". Spera che tutto vada per il meglio anche chi attende di prenotare una visita o un esame. Nessuno ha mai messo in dubbio che operazioni eccezionali di altissima specialità possano in qualche modo confliggere con l’attività ordinaria, contribuendo ad incrementare le liste d’attesa. "Di fronte alla salute – risponde Stefano Baldi, senza mezzi termini – non ci sono confini. Sono molto contento che il nostro ospedale possa dare risposte sempre più all’avanguardia a persone che vengono da ovunque nel mondo".
"Il San Gerardo sta investendo nella ricerca – aggiunge Simona Grottin, volontaria dell’accoglienza – ed è un’ottima cosa. È un plus il fatto che si occupi di grandi interventi delicati e di eccellenza. Medici, infermieri e tecnici hanno competenze sempre più all’avanguardia da portare al letto del paziente. Poi naturalmente le persone vengono anche da lontano per curarsi a Monza". "Davvero? No, non ero al corrente di un intervento così rischioso e importante – lo stupore di Cinzia Sironi –. Questo è un ospedale di eccellenza, per questo è diventato Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Qui tutte le specialità sono di eccellenza, quindi è naturale che tante persone arrivino da altre regioni e persino dall’estero. Non credo che le liste d’attesa ci siano per fare posto a questo tipo di interventi. Dobbiamo essere contenti che nel nostro ospedale ci siano professionisti di altissimo livello".