BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Le pietre d’inciampo ad Agrate. Vitale Balconi e Carlo Rivolta imprigionati dopo l’Armistizio

I due giovani militari finirono nei campi di prigionia nazisti e non fecero più ritorno a casa. Il primo morì in un incidente sul lavoro schiacciato da una pianta, il secondo in circostanze misteriose.

L’artista tedesco Gunter Demnig, ideatore e realizzatore delle pietre d’inciampo, nel corso di una cerimonia in Brianza

L’artista tedesco Gunter Demnig, ideatore e realizzatore delle pietre d’inciampo, nel corso di una cerimonia in Brianza

Il filo della memoria che si riannoda a 80 anni di distanza. Domani, la città renderà omaggio con le pietre d’inciampo a due giovani soldati agratesi della Seconda Guerra Mondiale, Vitale Balconi e Carlo Rivolta. Vite diverse, stesso tragico destino: morte nei lager, dopo la cattura da parte dei nazisti.

Balconi era nato nel 1915 in “Curt del Burghet“, oggi via Mazzini, allora via Umberto. Era soldato della 36esima Divisione “Forlì“, non si sa molto altro delle campagne militari in cui fu coinvolto. Ma l’8 settembre 1943, giorno dell’Armistizio, il suo reparto era di stanza in Grecia e venne fatto prigioniero. Morì il 1° gennaio 1945 dopo un incidente sul lavoro nel campo di Freinsheim Vorderpfalz. La sua fine è certa, a raccontarla è stato un testimone oculare, il compagno di prigionia Luigi Santambrogio, che rilasciò una deposizione dopo il rientro a casa. "Il 1° gennaio 1945, verso le dieci, in una piccola località dell’Alsazia, il geniere Balconi, mentre lavorava in un bosco con altri compagni, a seguito della caduta di una pianta, rimaneva ucciso sul colpo. Lo riconobbi personalmente, fu seppellito da me e da altri nel cimitero civile del posto, il 5 gennaio 1945". Dopo la prima sepoltura a Kandel, la salma fu trasferita a Francoforte sul Meno nel Cimitero Militare Italiano d’Onore.

Non si sa, invece, dove Carlo Rivolta, classe 1911 fu catturato dai tedeschi, è certa la sua detenzione fino alla morte a Buchenwald. L’atto venne registrato in Municipio il 14 agosto 1952: "L’originale è nel registro di Weimar, Carlo Rivolta è morto per cause imprecisate". "Data e luogo del decesso sono confermate anche dalla scheda ricavata dall’albo dei militari italiani caduti nei Lager nazisti 1943-1945 – spiega il sindaco Simone Sironi – non è indicato dove riposi, ma a Buchenwald c’erano le camere a gas e il forno crematorio, si può immaginare quale sia stato il suo destino".

La cerimonia in loro onore si terrà alle 10 in via Mazzini e via IV novembre, dove i giovani soldati abitavano. In Brianza saranno posate tante alte pietre di inciampo. Fra le quali a Besana per Luigi Luraghi (27 gennaio alle 10.30 in via San Siro), a Giussano per Giuseppe Cazzaniga (domani alle 11 in viale della Memoria, piazzale Aldo Moro), a Varedo per Aldo Bergna (domani alle 10 in piazza Volta 2, posa piazzale della Pace), a Verano per Emilio Cazzaniga (27 gennaio alle 10 in via 24 Maggio 5).