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Le “ragazze“ coraggiose di Ilaria

Ilaria Rossetti presenta il romanzo "La fabbrica delle ragazze" a Muggiò Legge, raccontando la storia vera dell'esplosione della fabbrica Sutter&Thèvenot nel 1918. Un racconto di coraggio e tragedia che si intreccia con la vita di Emilia e Corrado. Appuntamento alla biblioteca civica di Muggiò.

Le “ragazze“ coraggiose di Ilaria

Per “Muggiò Legge“ domani alle 21 Ilaria Rossetti (al centro nella foto) presenta il nuovo romanzo “La fabbrica delle ragazze“, la storia vera dell’esplosione della fabbrica Sutter&Thèvenot di Bollate, la storia possibile e piena di poesia di piccole vite nel grande vento della storia. È il 1918 e per le cose belle e gentili sembra non esserci spazio, mentre i giovani muoiono nelle trincee e in campagna sono rimasti solo i vecchi e le donne. Eppure, bellezza e gentilezza Martino ha cercato di insegnarle a sua figlia Emilia, che in paese tutti conoscono come la picinina ma che ha il coraggio di una donna fatta quando il destino la porta a lavorare in fabbrica, perché c’è bisogno delle mani sottili delle ragazze per confezionare le munizioni da mandare al fronte. Tra i soldati in trincea c’è anche Corrado, che però diserta, inseguendo il suo sogno d’amore. Ma il tempo immutabile della campagna s’inceppa e deflagra una mattina di giugno, portandosi via la fabbrica Sutter&Thèvenot con le sue operaie. Nell’ultimo appuntamento della primavera 2024 Ilaria Rossetti, 37 anni, torna dopo due anni a Muggiò per presentare il suo ultimo romanzo edito da Bompiani e per raccontare una storia incredibilmente vicina. La scrittrice nel 2007 ha vinto il Premio Campiello Giovani con il racconto “La leggerezza del rumore“, nel 2019 il Premio Neri Pozza con il romanzo “Le cose da salvare“, presentato al Premio Strega e vincitore del Premio Salerno Libro d’Europa 2020, del Premio Lugnano 2020 e finalista al Premio Wondy di Letteratura Resiliente 2021. L’appuntamento è alla biblioteca civica di piazza Giuseppe Garibaldi 20. Ingresso libero, prenotazione consigliata allo 039-2709200 o sulla app C’è posto.

Veronica Todaro