
Le vette della Brianza I bivacchi e le capanne degli alpinisti di pianura
di Gigi Baj
Il caldo dell’estate spinge numerosi brianzoli a fuggire in montagna . Soprattutto durante i weekend sono migliaia le persone che cercano refrigerio e incomparabili panorami in quota dove sulle montagne dell’arco alpino centrale, nel solo tratto delle Retiche, si trovano una dozzina di rifugi e bivacchi che portano il nome di altrettante cittadine della Brianza, terra a forte vocazione alpinistica. Tre di essi, forse i più conosciuti e frequentati dagli escursionisti, sorgono a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro. Si tratta dei rifugi Carate, Desio (da alcuni anni inagibile) e “Longoni” Seregno, posti sotto il Disgrazia e il Bernina in Alta Val Malenco, una tra le aree montane più suggestive di tutta la Lombardia.
Il rifugio Lissone si trova, invece, in Val Camonica ai piedi dell’Adamello, una vetta altrettanto conosciuta dai rocciatori. Per non parlare poi dei numerosi bivacchi e capanne disseminate sulle Prealpi Orobiche, tra le quali la Bogani sul Grignone e l’ Alpinisti monzesi sul Resegone. Meta di numerosi appassionati della montagna è anche il bivacco macheriese “Forcellino del Trevenos” alle malghe Volano in Valcamonica e la capanna “Mario Del Grande-Remo Camerini” in Valmalenco gestita dal Cai di Sovico. Oggi la struttura della sezione presieduta da Daniele Beccalli dopo una ristrutturazione è diventata il punto di partenza per le escursioni alle varie vette che la circondano. Moltissimi appassionati della montagna amano raggiungere i rifugi brianzoli dove non solo è possibile consumare un gustoso pranzo ma anche trascorrere la notte. Molti rifugi fanno registrare ad agosto il tutto esaurito. Rifugi di montagna ben noti agli appassionati che proprio da questi avamposti iniziano le loro ascensioni verso le più impegnative cime. Tutti i rifugi sono di proprietà delle varie sezioni locali del Club alpino italiano che si occupa del loro mantenimento. Intanto ha appena riaperto la Capanna Carate che da novant’anni anni è un preciso punto di riferimento per gli alpinisti. Situata a 2.636 metri della Bocchetta delle Forbici sotto il monte Bernina, fu costruita sui resti di un bivacco realizzato dagli alpini durante la Prima guerra mondiale. Nel 1961 fu istituita anche una scuola di alpinismo dedicata a Mario Dell’Orto, uno scalatore molto conosciuto a Carate Brianza.
Sul monte Disgrazia il Cai Desio possiede anche il rifugio Carlo Bosio Galli ubicato ai 2.086 metri della Val Malenco, i bivacchi Caldarini, estremo avamposto ai 2486 metri in alta Valtellina e Regondi. Purtroppo oggi tutti inagibili. Anche sulle meno elevate Prealpi lecchesi ci sono diverse località molto frequentate come la Capanna Mara situata tra i monti Bolettone e Palanzone e precisamente poco sotto il valico della Val Bova e il rifugio Cacciatori a quota 908 metri in val Gaggia.