ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

L’edilizia sostenibile. La scuola, il rifugio e le case comunali: "Ecco le nostre sfide"

L’assessore Marco Lamperti illustra i progetti in cantiere: "Alta efficienza energetica con pannelli solari e cappotti termici. I primi tetti verdi saranno nell’ex area industriale di via Manara".

L’edilizia sostenibile. La scuola, il rifugio e le case comunali: "Ecco le nostre sfide"

L’assessore Marco Lamperti illustra i progetti in cantiere: "Alta efficienza energetica con pannelli solari e cappotti termici. I primi tetti verdi saranno nell’ex area industriale di via Manara".

La sostenibilità ambientale dipende molto – se non soprattutto –, dall’edilizia. E in una città densamente abitata e urbanizzata come Monza, politiche sostenibili in ambito edile possono fare la differenza per abbattere realmente l’inquinamento atmosferico e ridurre i consumi energetici.

Lo sa bene l’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti, che fa presente come tutte le riqualificazioni edilizie in corso a Monza rispettano i parametri della sostenibilità, in particolare quelle che prevedono costruzioni di edifici ex-novo.

Stiamo parlando della nuova scuola media Bellani, del nuovo Spazio 37 e dell’edificio residenziale che si aggiungerà ai due condomini comunali di via Bramante Da Urbino nel quartiere San Donato, per il progetto Pinqua (finanziato dal Pnrr). "Si tratterà di tre grandi edifici - spiega l’assessore Lamperti -. La nuova Bellani (che sorgerà entro fine 2026) di una superficie coperta di circa 1.540 metri quadrati, il nuovo Spazio 37 (per l’accoglienza di 24 persone senzatetto, pronto entro fine 2025) di 380 metri quadrati, e la struttura residenziale di via Bramante da Urbino (entro marzo 2026), in aggiunta ai due palazzi comunali esistenti, che ospiterà 28 nuovi alloggi. La tecnologia X-Lam, basata su pannelli di legno massiccio incrociati, garantisce un’alta efficienza termica e sismica, oltre a velocità di montaggio e flessibilità nel design - prosegue l’assessore -, permettendo eccellenti prestazioni energetiche".

"Costruzioni ad altissima efficienza e sostenibilità che rappresentano il futuro in merito a ciò che saranno le nuove edificazioni pubbliche e private - continua Lamperti -, precisando che anche sul già costruito interventi come pannelli fotovoltaici, cappotti termici, pompe di calore e nuovi serramenti permetteranno un significativo efficientamento energetico".

I primi tetti verdi a Monza saranno sugli edifici dell’ex area industriale di via Manara (all’incrocio con via Milazzo e via don Giovanni Verità). Tra circa quattro anni l’ex zona produttiva sarà una piazza abitata da attività commerciali, un ampio parco pubblico e, soprattutto, da due nuove condomini le cui sommità saranno rivestite di vegetazione.

Il tetto verde prevede infatti la messa a dimora di piante e spazi prativi sulla copertura di un edificio, con lo scopo di migliorarne le prestazioni e favorire la riduzione dell’impatto ambientale. Una dimostrazione, quest’ultima, di quanto stia guardando al futuro anche l’edilizia privata. Non è un caso se l’anno scorso il Comune di Monza ha firmato un protocollo con Assimpredil Ance (di durata di 3 anni rinnovabili) per promuovere il codice di condotta Cis (Cantiere impatto sostenibile), a cui stanno aderendo sempre più imprese iscritte all’associazione. Il cantiere sostenibile, attraverso l’applicazione delle sue rigorose pratiche, garantisce una riduzione del consumo di risorse naturali (acqua, energia, materie prime), una minimizzazione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti, un utilizzo di materiali ecosostenibili e riciclabili, la protezione della biodiversità e del paesaggio e miglioramenti anche in senso economico (risparmio di denaro e di tempo) e sociale (sicurezza dei lavoratori e minore impatto acustico sulla cittadinanza).