BARBARA CALDEROLA
Cronaca

L’eredità del maestro Bontempi. In mostra 84 regali d’autore

Aperta la collezione che raccoglie le opere donate dagli artisti agli alunni degli anni Cinquanta

Aperta la collezione che raccoglie le opere donate dagli artisti agli alunni degli anni Cinquanta

Aperta la collezione che raccoglie le opere donate dagli artisti agli alunni degli anni Cinquanta

Alla scoperta di un pezzo di cultura italiana del Novecento custodito nella pancia della scuola in via Battisti. Successo per l’Incontro, apertura straordinaria della Collezione Bontempi, 84 doni d’autore agli alunni agratesi degli anni Cinquanta.

Un gioiello con lettere autografe, componimenti, dipinti, incisioni di Salvatore Quasimodo, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Michele Cascella, Corrado Govoni, Mario Luzi, Arnaldo Pomodoro, Sibilla Aleramo, Ottone Rosai, Giorgio Caproni e tanti altri grandi del secolo scorso. Un patrimonio che il Comune vuole mettere a disposizione del pubblico a cadenza regolare.

A fare da cicerone, un’insegnante, Silvana Meroni: è lei che sabato ha accompagnato i visitatori alla scoperta del maestro che ideò il fondo, Enzo Bontempi, e delle opere. Nacque tutto dalla domanda di un alunno di 8 anni: "Ma gli artisti sono morti?". Per rispondere il docente scrisse agli autori dell’epoca, che risposero inviando ciascuno un contributo. Cominciò così una corrispondenza piena di tenerezza, che ha proiettato quei ragazzini nell’Olimpo delle arti, facendoli destinatari di regali preziosi. Ci sono anche 26 autografi letterari, custoditi accanto alla gigantografia color seppia di quella classe da cui tutto cominciò.

Durò sei anni dal 1957 al 1963, fino al trasferimento del maestro: "Una stagione indimenticabile", dice il sindaco Simone Sironi alla permanente. Prima di andarsene Bontempi donò tutto al Comune. "La sua grandezza? Aver portato la cultura a misura di bambino", aggiunge il primo cittadino. Fra i curiosi, anche i protagonisti di un’avventura culturale unica nel Paese. Oggi hanno i capelli bianchi, ma si emozionano ancora davanti al loro tesoro.