SONIA RONCONI
Cronaca

L’eroe della diossina. La medaglia a Galante:: "Ha evitato il disastro"

Seveso festeggia il riconoscimento al valore civile consegnato alla famiglia. L’operaio scomparso 20 anni fa col suo gesto limitò i danni all’Icmesa.

L’eroe della diossina. La medaglia a Galante:: "Ha evitato il disastro"

L’eroe della diossina. La medaglia a Galante:: "Ha evitato il disastro"

"Un atto di puro eroismo". Con queste parole la sindaca di Seveso Alessia Borroni festeggia sul sito del Comune un riconoscimento dovuto, la medaglia d’argento al valore civile consegnata alla figlia di Carlo Galante, l’eroe della diossina, scomparso vent’anni fa.

La medaglia è stata consegnata dalla prefetta di Monza Patrizia Palmisani alla figlia Elsa. Carlo Galante, operaio all’Icmesa, evitò il peggio nel terribile incidente del luglio del 1976. Lo racconta bene nel suo libro “I Giorni della diossina“ l’ex sindaco di Seveso, Francesco Rocca: "Sono entrato nel reparto B dove c’è il reattore - mi disse in seguito l’operaio Galante, un uomo massiccio dalle braccia forti - Era pieno di nebbia. Sa che spavento, quando abbiamo sentito il fischio e visto quel getto di vapore che schizzava nel cielo. Con la maschera e in camiciola ho azionato la valvola del raffreddamento,in caso contrario sarebbe uscito tutto". Galante evitò una tragedia dalle proporzioni ancora più grandi di quella che effettivamente fu: "Un atto di puro eroismo, di grande coraggio, di enorme senso di responsabilità nei confronti dei suoi colleghi di lavoro, dell’azienda per cui prestava servizio e soprattutto dell’intera comunità", spiega la sindaca Alessia Borroni. "Questa è un’onorificenza importante per la città di Seveso, dall’alto valore simbolico perché ricorda un uomo che con spirito di sacrificio ha messo a rischio la sua vita, in un contesto di estrema gravità, per salvare quella degli altri. Non ho dubbi nel dire che Carlo sia un eroe, ma soprattutto un esempio per tutti, anche per le nuove generazioni che attraverso questa medaglia al merito civile verranno a conoscenza di questa storia che oramai risale a quasi mezzo secolo fa". "Iniziammo a preparare tutta la documentazione nel 2016, abbiamo completato le richieste nel 2017 e abbiamo atteso. Fino a tre settimane fa quando ci è stata comunicata la notizia che mio papà Carlo sarebbe stato insignito di questo riconoscimento alla memoria. Per me e tutta la nostra famiglia è una cosa bellissima. Per mia sorella Maria Grazia e per i miei fratelli Maurizio e Piergiorgio che da un anno non è più con noi. Ma soprattutto per i nipoti che erano molto legati al nonno e che nel 1976 non c’erano", dice la figlia maggiore Elsa, parlando del padre: "Un uomo schivo, non voleva apparire, spesso hanno richiesto una sua intervista. Si merita questa onorificenza, gli è dovuta per il coraggio che dimostrò in una situazione che avrebbe potuto prendere qualsiasi piega, anche la più irreparabile".