FABIO LUONGO
Cronaca

L’Estremo Oriente psichedelico e il vintage

Sul palco del Bloom l’atteso ritorno in Italia dei vulcanici Acid Mothers Temple direttamente dal Giappone, poi tocca ai The Winston

di Fabio Luongo

Le sonorità lisergiche dell’Estremo Oriente affiancate al mix di sperimentazione sonora e atmosfere vintage di un power trio italiano di prima grandezza. Da una parte la band considerata il capostipite del rock psichedelico nel suo Paese, dall’altra un gruppo immaginifico che può contare sul talento musicale e polistrumentistico di tutti e tre i suoi componenti. Sabato sera faranno entrambi tappa in Brianza, con un doppio concerto da non perdere per gli appassionati di sonorità Seventies. Arriveranno dopodomani dal Giappone sul palco del Bloom i nipponici Acid Mothers Temple, la più importante band psych-rock del Sol Levante, capitanata dal vulcanico chitarrista Makoto Kawabata: un ritorno in Italia molto atteso dagli amanti del loro genere.

Gli Acid Mothers Temple sono una delle sigle più apprezzate della scena rock psichedelica internazionale, con una carriera che va avanti dal 1995 e, pur tra cambi di formazione, con nessun cedimento nell’energia creativa: tanti i lavori prodotti, tantissime le uscite dal vivo, in cui la band dà il meglio di sé grazie alle capacità improvvisative. Nei brani degli AMT si sentono chiaramente echi delle lezioni di artisti come Jimi Hendrix, Jefferson Airplane, Grateful Dead e Who, accanto a esplorazioni di altri mondi sonori e a influenze dell’acid-rock e del free jazz.

Ad affiancare il gruppo giapponese ci sarà un’altra realtà che si rifà alla psichedelia, in particolare al rock progressive di matrice inglese legato alla cosiddetta scena di Canterbury, con punti di riferimento come i Soft Machine di Robert Wyatt e i Gong: sul palco di via Curiel suoneranno pure i The Winstons, superband formata da Enrico Gabrielli, Roberto Dell’Era e Lino Gitto. Tutti e tre sono esponenti storici della scena indie-rock targata Italia.

Dell’Era, in particolare, è noto al grande pubblico come bassista degli Afterhours, mentre Gabrielli è conosciuto, oltre che per le sperimentazioni di musica contemporanea come Der Maurer, quale membro dei Calibro 35 e per le numerose collaborazioni internazionali con Steve Wynn, Daevid Allen e PJ Harvey. Come The Winstons i tre lavorano sui crinali del rock progressive, della psichedelia e del jazz, con uno stile e un immaginario molto anni Settanta, filtrato però in maniera moderna e personale. Nelle canzoni del trio si avvertono i riferimenti alla scuola di Canterbury, a certi lavori di Emerson, Lake & Palmer, dei primi Genesis, dei Pink Floyd e dei King Crimson: una sferzata del miglior rock che guarda anche alla fantascienza e ai futuri distopici. Non a caso, infatti, l’ultimo album della band si intitola “Smith“, con un inequivocabile rimando a Winston Smith, il protagonista di “1984“ di George Orwell. Inizio del concerto alle 21. Il biglietto d’ingresso costa 20 euro.