STEFANIA TOTARO
Cronaca

L’ex direttore scappato con i soldi. In aula la coda dei clienti truffati

Rubò 630mila euro da conti e cassaforte del ’suo’ ufficio postale: inizia la processione per chiedere i danni

L’ex direttore dell’ufficio postale di Cesano sparì da casa durante un fine settimana La denuncia di scomparsa dei famigliari fece scoprire la truffa

L’ex direttore dell’ufficio postale di Cesano sparì da casa durante un fine settimana La denuncia di scomparsa dei famigliari fece scoprire la truffa

Decine di clienti truffati, in gran parte pensionati, hanno affollato ieri mattina l’aula dell’udienza preliminare al Tribunale di Monza per la vicenda dell’ex direttore di un ufficio postale di Cesano Maderno accusato di avere sottratto 430mila euro agli ignari risparmiatori e di essere fuggito a Capo Verde. Davanti alla giudice Francesca Bianchetti l’imputato, Pietro Chiarelli, 44enne residente a Bovisio Masciago, deve rispondere di peculato, truffa aggravata e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. I carabinieri lo avevano arrestato a luglio non appena ha rimesso piede in Italia, dopo un mese e mezzo all’estero. Le indagini sul dirigente erano iniziate a febbraio, quando durante un fine settimana i familiari ne hanno denunciato la scomparsa. Il lunedì seguente, quando l’ufficio postale ha riaperto, il personale ha scoperto e segnalato un ammanco della cassa di decine di migliaia di euro in contanti. È a quel punto che i carabinieri di Cesano Maderno hanno scoperto che l’uomo si era imbarcato su un volo per Capo Verde. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe sottratto oltre 430mila euro, 177mila euro dei quali custoditi nel distributore automatico di banconote, 83mila in una cassaforte destinata al pagamento delle pensioni e 170mila euro sottratti da quattro libretti postali. Inoltre, al 44enne vengono contestate truffe ai danni di numerosi correntisti della filiale, prevalentemente anziani, mediante operazioni compiute sui libretti postali e la falsa vendita di buoni fruttiferi, per un valore complessivo di oltre 200mila euro. Condotte emerse anche a seguito di verifiche effettuate da Poste Italiane dopo le prime scoperte di ammanco segnalate dagli utenti.

La società, che ha fornito da subito alle forze dell’ordine la massima collaborazione e disponibilità per il buon esito delle indagini e si è impegnata a garantire agli aventi diritto i risarcimenti dovuti delle somme impropriamente sottratte, oltre che ad adottare le misure disciplinari previste dal contratto nei confronti dell’ex direttore dell’ufficio postale, si costituirà parte civile nel procedimento penale, che è stato rinviato a febbraio per la mancata notifica ad alcune delle parti offese. Il rinvio permetterà a tutti di costituirsi per ottenere un risarcimento dei danni. "Se ne è andato per paura per quello che ha combinato", aveva detto la sorella ai carabinieri. All’interrogatorio dopo l’arresto, Pietro Chiarelli aveva ammesso le accuse, sostenendo di essere vittima del gioco d’azzardo.