Cascina Cernuschi era il tipico edificio agreste della pianura lombarda nell’Ottocento, con i suoi porticati, il granaio, il fienile, un pozzo e un locale dove si allevavano i bachi da seta. Poi l’architetto Canonica concepì la
cascina come compendio equestre della vicina Villa Mirabello. Ma fu a metà Ottocento che Cascina Cernuschi divenne a tutti
gli effetti l’allevamento dei cavalli del Mirabello. Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso lì trovò sede anche il Polo Club, che nell’allora vicino ippodromo organizzava le gare nazionali. Ma dopo l’ultima ristrutturazione, nel 1997 Cascina Cernuschi fu arruolata come sede del Posto fisso dei carabinieri a cavallo, uno dei tre attualmente presenti in Italia insieme al 4° Reggimento di Roma e alla Stazione di Foresta Burgos, in Sardegna. Ieri le scuderie dei carabinieri hanno aperto i loro portoni grazie alla collaborazione tra il Fai e il comando provinciale dei carabinieri.
In caserma sono in servizio 8 cavalli fra morgesi, anglo arabi e polacchi, per altrettanti militari. Arrivano dopo un primo addestramento a Martina Franca e poi a Monza vengono abituati a convivere con bici, passeggini e monopattini che popolano il Parco. I carabinieri nascono come arma a cavallo prima con sede a Milano, ma successivamente, dovendo presidiare il Parco di Monza, per comodità è stato deciso di aprire una caserma nel cuore della Valle dei Sospiri. E ufficialmente il nucleo fu spostato a Monza, prima - nel 1989 - a Cascina Mirabello, mentre veniva ristrutturata Cascina Cernuschi, sede effettiva dal 1997. I carabinieri a cavallo sono un corpo ’speciale’. Vigilano sul Gran premio di Formula 1 e sui concerti, sono presenti in alta uniforme durante le manifestazioni istituzionali e ogni giorno contribuiscono a controllare i 700 ettari di Parco. Sono 8 carabinieri, tutti grandi appassionati di equitazione fin da piccoli e non nascondono "l’orgoglio di aver potuto coniugare passione e professione". In un luogo affascinante. Che trovò la sua destinazione quando nel 1805 un decreto napoleonico decise l’istituzione del Parco. In quegli anni venne affidata all’architetto Luigi Canonica la progettazione e la sistemazione degli edifici rurali presenti nel Parco. Tra questi, nel 1809 Canonica previde la regolarizzazione dei corpi di fabbrica della cascina e l’aggiunta di portici mai realizzati.