Studenti dell’istituto alberghiero Olivetti a Istanbul, protagonisti della Settimana della cucina italiana nel mondo (18 - 23 novembre). Per celebrarla all’insegna dell’italianità autentica, il console italiano, che già conosceva la scuola, ha invitato una delegazione di ragazzi di 4° e 5° a preparare due pranzi per gli studenti del liceo scientifico italiano vicino al Consolato e una cena di gala istituzionale al Consolato stesso. Così una squadra di cinque cuochi e un pasticciere ha preparato pranzi per 300, 600 persone e al Consolato per 80 ospiti internazionali.
"Ci siamo ritrovati a tirare a mano con il mattarello 9 chili di sfoglia per fare i ravioli - racconta Rocco Pio Musciacchio - però è stata un’esperienza incredibile. La cucina è una passione, è un’arte. Il mio sogno è aprire un ristorante tutto mio". Gli altri protagonisti dell’avventura sono stati Alessandro Sangiorgio, Maria Roman, Gabriele Noci, Daniele Trolese, il pasticciere, insieme alla preside Renata Cumino, sotto la guida del professore di cucina Bruno Franzé. Arrivati a Istanbul lunedì 18, giusto il tempo di dare un’occhiata alla città, al bazar e ai suoi aromi e poi tutti in cucina a preparare per centinaia di persone un menu rigorosamente italiano fatto di rigatoni cacio e pepe, pollo alla cacciatora, verdure al forno. I ragazzi, ormai quasi professionisti, oltre al menu del giorno, si sono subito portati avanti con le preparazioni preliminari per il giorno dopo, il pranzo più impegnativo per 600 persone. Era necessario avere già impostato la besciamella per la pasta al forno, il sugo e aver sfilettato gli arrosti. Se i cuochi erano 4 e si davano manforte, Daniele, unico pasticciere, ha gestito da solo una quantità industriale di panna cotta, tiramisù e millefoglie: "già lavoro in una pasticceria a Lissone - racconta - e conosco bene le procedure e segreti del mestiere". I ragazzi sono stati selezionati in base alla valutazione nelle materie di indirizzo e al voto di condotta, su cui influiscono anche ordine e pulizia personale. "Ho raccomandato subito ai ragazzi la stretta osservanza delle regole - racconta la dirigente Renata Cumino - i ragazzi sono stati contenti dell’esperienza e hanno fatto un’ottima impressione. Infatti il console ha offerto loro la possibilità di effettuare l’alternanza scuola/lavoro presso il Consolato italiano, per la preparazione di colazioni di lavoro e cene ufficiali, gestite da veri cuochi italiani".