Limbiate (Monza Brianza) - Ci risiamo: il tram della Comasina rischia di nuovo di fermarsi per sempre. Adesso c’è anche un termine fissato, il prossimo autunno. Lo scrive nero su bianco l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, in risposta alle preoccupazioni per le voci insistenti espresse da Mauro Anziani, portavoce dell’Associazione utenti trasporto pubblico e da Michele Reggiani, amministratore della pagina Facebook “Salviamo il tram della Comasina”.
In ballo c’è il futuro della linea che collega Limbiate alla fermata Mm Comasina, attraversando Varedo, Paderno Dugnano, Cusano Milanino e Cormano. "Ho chiesto ai tecnici della mia direzione di confrontarsi con Atm al fine di comprendere la natura delle difficoltà legate al mantenimento della linea in esercizio fino all’inizio dei lavori della nuova infrastruttura" scrive l’assessora Censi. "Dal risultato di tale confronto pur essendomi impegnata ad esperire tutte le ipotesi di mantenimento della linea, ho dovuto recepire l’indicazione che sottolinea l’impossibilità di proseguire con l’esercizio tranviario non oltre l’autunno del 2022, termine che i tecnici della commissione della sicurezza dei trasporti del Ministero (Ansfisa) hanno indicato corne improrogabile".
Quindi, tra settembre e dicembre, il tram ribattezzato “Frecciarancio”, quello che con qualsiasi condizione di meteo e, soprattutto, di traffico, porta da Mombello di Limbiate all’ingresso della metropolitana in 35 minuti, superando centinaia di auto ferme in coda in orario di punta, cesserà la sua attività lasciando orfane alcune migliaia di utenti che lo utilizzano giornalmente (le ultime stime dicevano 6.000). Ma il maxi progetto di riqualificazione da 100 milioni di euro di cui si parla da anni, finanziato in gran parte dal Governo, ma ancora solo sulla carta? "Si stanno effettuando verifiche inerenti la conferma della sostenibilità finanziaria a fronte del1’aumento dei costi dei materiali, a causa della particolare congiuntura che stiarno attraversando" scrive ancora l’assessora Censi. Par di capire cioè che ci sia pure il rischio di veder sfumare per sempre anche l’intervento di riqualificazione. Sarebbe una mazzata letale per il trasporto pubblico locale della zona, tra l’altro difficile da comprendere: qui dove sono state attivate linee ferroviarie poi sostanzialmente abbandonate a se stesse, con pochi treni e fermate soppresse, si va a togliere un mezzo di trasporto efficiente e apprezzato.
Già nel 2012 successe una cosa simile: la linea fu soppressa e ci fu una sorta di sollevazione popolare con tanto di manifestazioni sui binari e venne ripristinata dopo 5 mesi. Gli utenti del tram Limbiate-Milano si dicono pronti a tornare in strada a protestare.