STEFANIA TOTARO
Cronaca

L’imbuto della messa alla prova. La strada dei lavori utili si ferma nell’ufficio di Milano

Boom di richieste di chi decide di fornire la propria opera gratuita per evitare la condanna. Ma c‘è solo un ente che si occupa dell’esecuzione penale esterna e i tempi si allungano .

Boom di richieste di chi decide di fornire la propria opera gratuita per evitare la condanna. Ma c‘è solo un ente che si occupa dell’esecuzione penale esterna e i tempi si allungano .

Boom di richieste di chi decide di fornire la propria opera gratuita per evitare la condanna. Ma c‘è solo un ente che si occupa dell’esecuzione penale esterna e i tempi si allungano .

Quasi raddoppiati i procedimenti penali di messa alla prova, ma c’è solo un Ufficio per l’esecuzione penale esterna, a Milano, per i programmi dei lavori di pubblica utilità da mettere in pratica per estinguere il reato e i tempi si allungano a dismisura. Ma finalmente aumenta il ventaglio di enti che si offrono per firmare una convenzione per accogliere le persone che decidono di fornire la propria opera gratuita per evitare la condanna penale.

Il dato emerge dalla relazione sull’anno giudiziario 2024 al Tribunale di Monza, firmata dalla presidente Maria Gabriella Mariconda, e vede un aumento del 92,17% delle messe alla prova, passate da 115 a 221. La riforma, diventata operativa nell’estate del 2014, prevede che, per i reati punibili con una pena fino a 4 anni di reclusione (come i reati minori di droga o contro il patrimonio), che rappresentano circa il 40% del totale dei fascicoli penali, l’imputato possa chiedere una sola volta la messa in prova, stabilendo un programma di interventi da seguire. Il giudice, se ritiene il programma fattibile, deve quindi sospendere il processo e se la messa in prova funziona, cancella il processo ed estingue il reato commesso dall’imputato.

Un sistema ideato per svuotare le carceri sempre affollate, che prima stentava a decollare per carenza di convenzioni e strutture a cui destinare gli interessati. I Comuni e gli altri enti brianzoli, che inizialmente temevano l’idea di avere a che fare con imputati di reati anche socialmente rilevanti, hanno poi iniziato a vincere le resistenze e alle amministrazioni comunali ora si sono aggiunti anche cooperative sociali, enti di protezione civile e soccorso alla popolazione, tutela del patrimonio ambientale e culturale, tutela della flora e della fauna, comprese associazioni che si occupano delle api e dei conigli, oltre a comunità pastorali e istituti geriatrici.

Ora il problema sono i lunghi tempi dell’iter burocratico. "I maggiori problemi sono pratici e dipendono per lo più dal fatto che l’Uepe di Milano non riesce a evadere in tempi ragionevoli le richieste di programmi per la messa alla prova e in generale per quanto necessario all’applicazione delle sanzioni sostitutive", spiega la presidente del Tribunale. Oltre alla messa alla prova, la giustizia sostitutiva prevede i procedimenti definiti con pena convertita in lavori di pubblica utilità, che nel 2023 sono stati 114 e nel primo semestre 2024 sono stati 36. Un dato che "non tiene conto delle numerosissime ordinanze di conversione della pena detentiva in lavori di pubblica utilità per il Codice della strada".