CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

L’imprenditrice: "Mi scambiano per la segretaria"

Paola Zani guida la ditta di famiglia dal 2018 "In molti Paesi trattano ancora solo con gli uomini".

Paola Zani con la sua squadra, uno staff di 18 persone specializzato in divani, sedie poltrone e tutti gli imbottiti

Paola Zani con la sua squadra, uno staff di 18 persone specializzato in divani, sedie poltrone e tutti gli imbottiti

Dal 2018, dopo che è mancato il suo papà Giuseppe, Paola Zani è la guida dell’azienda di famiglia, una volta Zani collezione poltrone e oggi Paola Zani. Dirige l’azienda di divani, sedie, poltrone e tutti gli imbottiti, fondata dal papà nel 1962 che lavora per i grossi brand del settore arredamento. Coordina uno staff di 18 persone, con l’aiuto della mamma, pensionata, che rimane la memoria storica dell’azienda. Si aggiungono altre due signore, cucitrici esperte, e due cucitori, provenienti da Pakistan e Sri Lanka, per un’azienda inclusiva a tutto tondo.

"Con i miei collaboratori – racconta Paola Zani – non ho mai avuto problemi come dirigente donna. Certo i ruoli e l’apertura mentale in Italia e in Europa sono cambiati negli ultimi 15 anni. Prima, 30 anni fa quando ho cominciato, non era così. Permane la diffidenza verso la donna in posizione apicale quando ci si interfaccia con i mercati del Medio e lontano Oriente. Per esempio, concludendo trattative con clienti di Doha (Qatar), succede che ti chiedano insistentemente di parlare con il direttore, dando per scontato che sia un uomo e che la donna sia poco più di una segretaria". Vivono ancora la discriminazione sessista le professioniste che in azienda gestiscono l’aspetto commerciale: i clienti stranieri, ancora chiedono di poter parlare con il direttore commerciale, presupponendo che debba essere uomo. "Solo pochi anni fa – ricorda Paola Zani – mio padre, nell’ipotizzare un successore alla guida dell’azienda, aveva immaginato che sarebbe stato assolutamente mio fratello, il figlio maschio a cui tradizionalmente passa il testimone. Lui invece ha legittimamente deciso di dedicarsi ad altro. All’inizio, quando papà ha realizzato che era la figlia femmina, laureata in architettura, interessata a portare avanti l’azienda è rimasto un po’ spiazzato. Poi è stato contento, quando ho dimostrato di essere all’altezza, ma non era scontato". Del resto Paola ha respirato l’azienda da quando era piccolissima: amava seguire il papà durante la lavorazione, era la mascotte di tutti che portava il caffe quando andavano al Salone del Mobile.

"Questo lavoro mi piace – racconta – è davvero una soddisfazione quando dopo le fasi di studio e progettazione, si arriva al prodotto finito che funziona e piace ai clienti". Per 60 anni l’azienda Zani ha partecipato al Salone dell’arredamento di Milano. "Quest’anno per la prima volta – spiega Paola Zani – abbiamo optato per il fuorisalone Alcova nelle due ville Bagatti Valsecchi e Borsani a Varedo, dove creeremo una collettiva".

C.B.