CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

L’incontro a San Pietro. Alabardieri commossi: "Un’emozione unica"

Il ricordo del Corpo che ha sede nel Duomo

Il ricordo del Corpo che ha sede nel Duomo

Il ricordo del Corpo che ha sede nel Duomo

Il Corpo degli Alabardieri si stringe in preghiera per la morte di Papa Francesco. Questo il messaggio diramato dal corpo d’arma monzese che, insieme alle Guardie Svizzere, è l’unico corpo armato al mondo a cui è concesso di partecipare in armi a funzioni liturgiche e cerimonie religiose. Ha sede nel Duomo di Monza ed è formato da un drappello di una ventina di uomini, armati di alabarde e spade e vestiti di una uniforme di foggia settecentesca. Svolgono il loro servizio per garantire un’ordinata celebrazione del rito liturgico, assicurando il servizio di vigilanza, di accompagnamento e di sicurezza durante le funzioni. Il servizio del Corpo è effettuato all’interno e all’esterno del Duomo, durante le processioni religiose.

Gli Alabardieri monzesi sentono vicino il ricordo di Papa Francesco, avendolo conosciuto durante una visita in Vaticano il 26 aprile 2017, quando hanno sfilato in piazza San Pietro, presenziando con le Guardie Svizzere all’udienza del mercoledì di Papa Bergoglio. "Ricordo quella mattina - racconta Giorgio Villa, allora comandante del Corpo Alabardieri monzese -, eravamo ospiti delle Guardie Svizzera grazie a un contatto di Giuseppe Fontana, amministratore delegato del Gruppo Fontana di Veduggio, presidente della Fondazione Comunità di Monza e Brianza. Ci siamo cambiati in Vaticano, indossando la nostra caratteristica divisa. Poi siamo usciti in piazza San Pietro. Molti altri corpi d’arma erano in borghese, mentre noi indossavamo divisa e alabarda. Fu davvero emozionante passare attraverso quelle due ali di folla. Poi sui gradini di San Pietro incontrammo Papa Francesco che ci aspettava, con il suo inconfondibile sorriso che metteva tutti a proprio agio. Ci siamo qualificati come gli Alabardieri del Duomo di Monza e lui ricordava di essere stato in visita a Monza".

Il pontefice ha salutato ciascuno dei dodici alabardieri presenti, esortandoli: "Mi raccomando, pregate per me". "Fu un momento emozionante", ricorda Villa, come tutte le fasi della preparazione. Furono giorni intensi, dal viaggio all’accoglienza a Roma dai Padri passionisti, fino allo scambio dei doni. Il gruppo monzese portò in dono una riproduzione della Corona ferrea e il pontefice ricambiò con una serie di rosari. Non si ha certezza sulla data di istituzione del Corpo degli Alabardieri, mancando documenti a testimonianza, tuttavia la tradizione vorrebbe far risalire la nascita addirittura alla fine del VI secolo, come drappello d’onore longobardo della regina Teodolinda (570-627), fondatrice dell’Oraculum, poi Duomo di Monza.

Cristina Bertolini