VERONICA TODARO
Cronaca

L’inferno dell’ex Snia. Spacciatori e sbandati: "Furti, minacce, degrado. Siamo arrivati al limite"

L’incubo dei residenti nei quartieri attorno alla fabbrica abbandonata "Stiamo raccogliendo firme di protesta da portare a prefetto e questore. Abbiamo paura a camminare per strada, ormai qui non si vive più".

L’incubo dei residenti nei quartieri attorno alla fabbrica abbandonata "Stiamo raccogliendo firme di protesta da portare a prefetto e questore. Abbiamo paura a camminare per strada, ormai qui non si vive più".

L’incubo dei residenti nei quartieri attorno alla fabbrica abbandonata "Stiamo raccogliendo firme di protesta da portare a prefetto e questore. Abbiamo paura a camminare per strada, ormai qui non si vive più".

Il tam tam sui social, il passaparola, la petizione da firmare nei negozi della città. Tutto con un unico obiettivo: tenere alta l’attenzione sull’area ex Snia, sempre più sotto i riflettori, meta di sbandati, tossicodipendenti, senza tetto. A scatenare le ire e l’esasperazione dei varedesi, e non solo, gli atti vandalici e i ripetuti furti a danni di veicoli, abitazioni private e attività commerciali di Varedo, Bovisio Masciago e Limbiate. Da qui la richiesta alla Questura di Monza per avere maggiore sicurezza e l’idea della raccolta firme da portare all’attenzione del prefetto, che terminerà domenica. Ad avvalorare l’immagine della ’fabbrica dell’orrore’, come è stata ribattezzata, anche i numerosi servizi di troupe televisive che sono entrate a registrare la situazione, da Striscia la Notizia con Rajae Bezzaz, quando un anno fa era stata accolta a sassate e il ritorno a novembre, nonostante tutto. Sabato invece l’arrivo delle telecamere di Fuori dal Coro.

All’ingresso un papà in cerca della figlia adolescente, 16 anni, che era stata vista entrare la sera prima proprio nella fabbrica abbandonata. La ragazza è stata poi ritrovata grazie all’intervento dei carabinieri. Sotto gli occhi di tutti immondizia, siringhe usate. Ma soprattutto spacciatori che minacciano, tossicodipendenti ancora sotto effetto di sostanze stupefacenti, chi in cerca di una dose e chi invece la sta preparando, senzatetto in ogni dove. "Se mi arrivano i carabinieri qua io vi ammazzo", "Adesso vi uccido io", le minacce con una roncola in mano. Ma sono anche i video girati dagli stessi abitanti di Varedo a denunciare i furti messi a segno fuori dall’ex Snia e i tentativi di scasso nelle abitazioni e nei negozi, con allarmi che suonano a ripetizione nel cuore della notte. Una testimonianza arriva dalla titolare di un bar che mostra le condizioni del locale che ospita i servizi igienici con macchie di sangue ovunque. Dentro una discarica a cielo aperto con materassi di fortuna e spazzatura abbandonata. Le telecamere raccolgono anche le voci di due giovani uomini che risiedono tra i capannoni abbandonati da sei mesi.

"Ormai siamo arrivati al limite della sopportazione", raccontano i residenti, "non ce la facciamo più". Anche sui social i racconti si susseguono: "Alle due e mezza di notte c’erano due persone a piedi con una torcia che andavano verso la ferrovia". "Qui se non viene qualcuno che decide cosa si deve fare il problema rimane a vita". E controcorrente sulla raccolta firme: "Una bellissima iniziativa. Ma anche firmando, cosa pensate succeda? Che tutto in un colpo solo nessuno fa più furti? Che si tirano fuori soldi extra per gli stipendi delle persone che devono sorvegliare? Ripeto, l’unione fa la forza sì, ma quale è l’obiettivo finale? Furti e disordini pubblici ci sono sempre stati e sicuramente non con delle firme spariranno". I controlli di polizia locale e carabinieri sono all’ordine del giorno così come gli interventi dell’amministrazione comunale per cercare di arginare in ogni modo il fenomeno dei senzatetto che trovano rifugio nell’area, 500mila metri quadrati fatti di degrado e abbandono, dove una volta lavoravano fino a seimila addetti.