Il Tribunale del Riesame di Monza ha annullato il decreto di perquisizione e sequestro disposto dalla Procura di Monza nei confronti di Davide Erba, imprenditore 44enne di Biassono editore dello storico bisettimanale Il Cittadino, indagato per bancarotta fraudolenta. Il collegio di giudici presieduto da Roberta Russo ha dato ordine ai pm Carlo Cinque e Marco Giovanni Santini di restituire a Erba tutta la documentazione contabile portata via dalla Guardia di Finanza nelle sedi amministrative e legali del giornale e delle società dell’imprenditore che ora vive a Dubai, oltre ai computer e ad altro materiale elettronico prelevato. Le motivazioni dei giudici saranno rese note tra 45 giorni. A chiedere i dissequestri con un ricorso al Tribunale monzese che si occupa delle misure cautelari non personali ma reali, quindi sui beni degli indagati, sono stati gli avvocati Attilio Villa e Monica Gambirasio che difendono l’imprenditore.
"I pm agiscono con un decreto di perquisizione e sequestro su un’ipotesi distrattiva del patrimonio sociale de Il Cittadino e di mancato pagamento di imposte e contributi, ma non esiste un’istanza di fallimento che è condizione imprescindibile – ha sostenuto l’avvocato Villa –. Si indaga per bancarotta fraudolenta nei confronti dell’editore con il presupposto di uno stato di insolvenza della società editoriale, dicendo che da anni sarebbe in perdita, ma senza neanche accedere ai bilanci e con gli accertamenti successivi sui mancati pagamenti che sono di segno del tutto contrario perché il debito tributario, che ammonta a solo qualche migliaio di euro, è stato rateizzato". Secondo l’avvocato gli inquirenti si basano su un’informativa "che contiene un’intercettazione telefonica di un personaggio ritenuto qualificato che non può neanche essere utilizzata" perché acquisita in una diversa inchiesta, quella sulla presunta corruzione urbanistica a Usmate Velate. Un’intercettazione - quella tra il generale delle Fiamme gialle in pensione padre dell’ex direttore de Il Cittadino con l’ex geometra di Berlusconi indagato Francesco Magnano -, sostiene il legale, in cui "si dice chiaramente che c’è dietro un interesse politico" a questa vicenda, mentre i pm "si sono messi a raccattare con una rete a strascico altri elementi sulle altre società di Erba". Davanti ai giudici l’avvocata Gambirasio ha aggiunto che "non esiste collegamento funzionale tra la società editrice e le altre società di Erba, la Midarex e la Midatronics" nei cui confronti è stato allo stesso modo operato il sequestro della documentazione contabile e dei pc. "L’unico reato ipotizzato dalla Procura è lo svuotamento del patrimonio della società editoriale – continua la legale –. È il passaggio dei 195mila euro da Il Cittadino al conto corrente di Erba. Non è consentito il sequestro al fine di acquisire notizie di reato".