FABIO LUONGO
Cronaca

Il Comune di Lissone nega lo striscione per il 25 aprile “per non fare disparità”. L’Anpi: “Liberazione declassata a un eventino qualsiasi”

L’amministrazione di centrodestra nega all'Anpi il permesso di esporre un drappo che ricorda gli 80 anni dalla Liberazione. Per la sindaca è una scelta fatta da tempo: “Gli striscioni? O li si mette tutti o nessuno”

Le celebrazioni del 25 aprile a Lissone, nel 2024

Le celebrazioni del 25 aprile a Lissone, nel 2024

Lissone (Monza e Brianza) – Niente striscione per gli 80 anni della Liberazione, né sul municipio né su altri edifici pubblici, “per non fare disparità di trattamento”. E in città scoppia la polemica. Anpi lissonese e Amministrazione l'un contro l'altro armati, dopo che il Comune ha negato all'Associazione Partigiani il permesso di esporre su uno degli edifici pubblici della città uno striscione commemorativo per gli 80 anni dalla Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, un drappo senza alcun logo di associazioni o altro e con la sola scritta “1945-2025 - 80° anniversario della Liberazione”.

La posizione dell'Amministrazione Comunale

Pur ribadendo l'apprezzamento per l'idea e la condivisione dei valori rappresentati dal 25 Aprile, dall'Amministrazione è arrivato un no, “per non creare disparità alcuna”: le proposte di questo genere che arrivano al municipio sono parecchie e quindi la linea stabilita da tempo dalla Giunta di centrodestra guidata dalla sindaca Laura Borella è stata, per non far torto a nessuno, di non appendere alcuno striscione sui palazzi comunali o altre sedi istituzionali. Una spiegazione che però non ha convinto l'Anpi lissonese.

La risposta dell'Anpi

Dall'associazione parlano di “un burocratico rifiuto” arrivato dalla segreteria della sindaca, "motivato – spiegano – dal nuovo ‘orientamento’ dell'Amministrazione di respingere le ‘molteplici proposte’ provenienti da associazioni lissonesi”.

“A parole l'Amministrazione riconosce l'importanza storica indiscussa delle nostre motivazioni e del valore istituzionale e fondante del 25 Aprile – dicono dall'Anpi –, ma nei fatti la declassa a una qualsiasi manifestazione rionale ludico-sportiva.

“Non ci rassegnamo a che la Resistenza venga considerata come una fake-news indegna di essere debitamente celebrata e tramandata – attaccano –. Uno striscione può forse infastidire qualcuno? Richiamiamo i nostri rappresentanti al dovere ineludibile di mantenere vivo e vitale il significato di quegli avvenimenti lontani ma sempre attuali, che anche qui a Lissone sono costati il sangue e la vita di nostri numerosi cittadini, senza i quali la nostra civiltà sarebbe stata ridotta a barbarie”.

Già alla prima richiesta dell'Anpi provinciale il Comune aveva risposto negativamente, spiegando come “l'orientamento dell'Amministrazione è quello, in generale, di non esporre drappi sugli edifici comunali, in quanto le proposte in tal senso sono molteplici, e per non creare disparità alcuna si preferisce non esporre alcun tipo di stendardo”.

La sindaca aveva comunque ringraziato l'Anpi “per il lavoro che state svolgendo come servizio alla collettività” e aveva espresso “indiscusso apprezzamento per la proposta”, garantendo che come sempre il Comune, “sensibile ai valori della libertà, della pace e della solidarietà”, celebrerà il 25 Aprile con una manifestazione ufficiale.

La risposta della sindaca

Alle critiche dell'Anpi lissonese, però, la sindaca Borella risponde senza giri di parole. “Sono stata tacciata di non rispettare la memoria e che questi argomenti possano dar fastidio alla maggioranza che rappresento: ebbene, la memoria ce l'ho eccome, tanto è vero che per il 25 Aprile faremo una manifestazione ufficiale”.

Trattandosi dell'80esimo anniversario, inoltre, per quella sera a Palazzo Terragni ci sarà anche la proiezione dell'ultimo film realizzato dal regista lissonese Filippo Grilli, che tocca esattamente quelle vicende: abbiamo voluto organizzare la visione per quella sera proprio per dare risalto al 25 Aprile”.

“Il non far mettere, per scelta, striscioni sul Comune – ha sottolineato la sindaca – dipende dal fatto che riceviamo tantissime richieste da associazioni, e non sono quelle sportive come insinuato, ma realtà che si occupano di temi importanti e meritevoli, dalla guerra alla lotta a determinate malattie. Proprio perché sono tutti argomenti meritevoli, o li si mette tutti o nessuno: per non fare disparità di trattamento, essendo il municipio un luogo istituzionale, abbiamo scelto di non far esporre nessuno striscione. Ma non è certo uno striscione che fa memoria del passato, e non perché abbiamo detto no allo striscione non abbiamo organizzato eventi ufficiali per il 25 Aprile. Mi spiace molto per questa polemica, mi sembra solo una strumentalizzazione. Quei morti che ricordiamo non sono né di destra né di sinistra, ma sono di tutti”.