FABIO LUONGO
Cronaca

Lissone, la Città del mobile si rinnova: oggi piace per vivacità e servizi

Artigianato di qualità al posto delle vecchie botteghe, design e arte grazie al MAC e alla Biblioteca. Gli ottimi collegamenti con Milano la rendono molto attrattiva, nonostante il primato del cemento

A sinistra, la piazza pedonale su cui si affaccia Palazzo Terragni, gioiello dell’arte razionalista Sopra, il Museo di Arte Contemporanea. Sotto, la biblioteca con la sezione dedicata a legno e design

A sinistra, la piazza pedonale su cui si affaccia Palazzo Terragni, gioiello dell’arte razionalista Sopra, il Museo di Arte Contemporanea. Sotto, la biblioteca con la sezione dedicata a legno e design

Lissone (Monza) – Artigianato, design e cultura. Un passato e un presente che si mescolano e si richiamano continuamente. Per molti questa è stata la «Città del Mobile«, dove in tanti hanno comprato l’arredo di casa. Per tanti lo è ancora. Per gli amanti del design resta un punto di riferimento, così come per gli appassionati di pittura e di arte contemporanea, sia nel richiamo a manifestazioni storiche sia in un oggi fatto di mostre e un museo che tengono alta l’attenzione sui nuovi percorsi della ricerca artistica. E’ tutto questo Lissone, da qualche anno secondo centro della provincia per numero di abitanti con i suoi 47mila e passa residenti.

La tradizione del legno e dell’arredo resta una presenza importante per l’economia locale, un cordone ombelicale mai reciso con una vocazione che ha fatto tutt’uno con lo sviluppo economico e sociale del territorio, un’identificazione così forte da essere entrata pure nei libri di scrittori come Carlo Emilio Gadda, con la sua «stansa de Lissòn» citata nella raccolta di racconti de «L’Adalgisa«.

Ma dai primi anni Duemila la città è diventata soprattutto un punto di riferimento per la cultura, grazie a realtà come il Museo d’Arte Contemporanea sorto accanto alla stazione ferroviaria e che ha ospitato mostre dedicate a Le Corbusier, Tàpies, Schifano, De Chirico e Pistoletto, oltre che alle più interessanti fra le nuove leve dell’arte. Oggi il MAC fa parte del principale circuito di musei italiani dedicati al contemporaneo assieme al MAXXI di Roma, al Madre di Napoli e al Museo del Novecento di Milano. Il loro lo fanno pure la grande biblioteca civica, col suo patrimonio di circa 100mila libri e una sede - un’intera vecchia scuola riqualificata - diventata luogo di festival, incontri, esposizioni e tante iniziative, e la prestigiosa Biblioteca del Mobile e dell’Arredamento, unica nel suo genere in Italia e forse in Europa per la particolarità e specializzazione dei materiali raccolti. Questo senza parlare di Palazzo Terragni, considerato un gioiello del razionalismo architettonico, e della fitta rete di associazioni, con decine e decine di sodalizi e gruppi attivi in ogni campo.

«Lissone è sicuramente una città con tante persone e tanti volontari che tengono al territorio e si impegnano per tenerlo vivo - racconta Marcella Spinelli, presidente della Pro Loco -. Queste realtà spesso collaborano tra di loro. Noi, ad esempio, abbiamo un forte legame con gli alpini e con i commercianti, perché crediamo che la cultura passi anche attraverso l’economia di una città: se il commercio è vivace la città diventa attrattiva per l’una e l’altra cosa. C’è poi grande attenzione ai bisogni, con molte associazioni attive a livello sociale, mentre altre portano avanti discorsi legati al mondo dell’arte, che è sempre stato importante per Lissone. Il lissonese sembra in apparenza poco collaborativo, ma poi le persone, senza mettersi troppo in mostra, si attivano e condividono i progetti».

«La città è attrattiva, ma credo che Lissone oggi debba trovare il modo di comunicare meglio con le persone arrivate da fuori, per farsi conoscere un po’ di più - continua Spinelli -. L’artigianato e il commercio del mobile la fanno sempre da padrone: il settore del legno arredo ha avuto negli ultimi anni un incremento importante e realtà come l’Istituto superiore Meroni restano un fiore all’occhiello per la formazione dei ragazzi. Oggi però anche la metalmeccanica di alto livello è un valore aggiunto della città, con aziende come Brugola Oeb e Birel Art. Il centro cittadino è forte dei negozi di vicinato e continua a mantenere un livello alto di servizi. A Lissone si trova tutto, in ogni quartiere c’è una scuola e ogni rione ha le sue caratteristiche e i suoi servizi: non manca nulla, è un posto dove si può vivere bene. Poi le città sono fatte dalla gente più che dai luoghi».

«Sul fronte culturale ci sono molte realtà attive, dalla musica al teatro - sottolinea Emanuele Radaelli, presidente di Consonanza Musicale, da 50 anni una delle bande locali -, bisogna però farle conoscere alla gente. A Lissone si fanno tanti eventi, anche in confronto ad altre città, ma manca un po’ di comunicazione. Ci sono spesso spettacoli teatrali, ci sono diverse realtà musicali che fanno concerti, dalla classica alle bande: la città offre tanto, Lissone da questo punto di vista è attrattiva. Le associazioni non mancano e c’è anche una bella rete fra di loro, collaborano molto. L’unica nota dolente è che manca un teatro come si deve: Palazzo Terragni, con 149 posti di capienza, è piccolo per una città di 47mila abitanti; avendo un teatro più grande si potrebbero fare stagioni teatrali e concertistiche stabili e ancora più eventi e scambi con altre realtà». F.L.