BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Lo splendore ritrovato. Riaprono al pubblico le stanze nobili di Palazzo Trotti

Dopo una lunga opera di restauro sono pronte per Ville Aperte. Gli affreschi e le decorazioni sono tornati agli antichi splendori.

Lo splendore ritrovato. Riaprono al pubblico le stanze nobili di Palazzo Trotti

Dopo una lunga opera di restauro sono pronte per Ville Aperte. Gli affreschi e le decorazioni sono tornati agli antichi splendori.

Impacchettate per mesi per restituirle al pubblico più belle che mai. Adesso, le stanze nobili di Palazzo Trotti riaprono con affreschi tornati agli antichi splendori, in tempo per le visite di Ville Aperte il 22 e 29 settembre, come sempre il Municipio di Vimercate sarà protagonista della kermesse nata più di 20 anni fa in città e arrivata al successo oltre i confini della Provincia. Un tour nella bellezza per istituzioni, lunedì, ha preceduto il pubblico: a guidarlo, lo storico dell’arte Graziano Alfredo Vergani. Prima, gli onori di casa del sindaco, Francesco Cereda. Il docente ha raccontato personaggi e figure mitologiche che accompagnano riunioni di giunta, vita quotidiana di cittadini e della macchina burocratica. Affreschi, pavimenti, decorazioni e soffitti lignei e le boiserie delle sale Semiramide e Atalanta, più il recupero dei serramenti in Sala Cleopatra, in Sala Olimpo e in Sala Ercole. Il professore ha ricordato i risultati del proprio lavoro di ricerca storica e documentale sia sugli elementi architettonici, pittorici e decorativi, sia sulla vita e le funzioni degli ambienti al piano terra. Un tuffo indietro di secoli fra camere da letto e spogliatoi, poi diventati spazi destinati al gioco, fino a quando la residenza fu ceduta al Comune. A ogni passaggio di proprietà corrispondono novità nella villa, elementi di cui i restauratori hanno dovuto tenere conto per il recupero. Così ha detto Angelo Dugnani, progettista e direttore lavori, che grazie all’aiuto di una ricca galleria di immagini ha messo a confronto prima e dopo l’intervento.

Al tavolo anche l’assessore regionale Massimo Sertori, che ha posto l’accento "sull’importanza della collaborazione fra enti per la valorizzazione dei beni", il Pirellone, infatti, ha finanziato il restyling mettendo a disposizione i 400mila euro necessari. Carlo Catacchio, responsabile in Brianza della Soprintendenza, che ha autorizzato il cantiere, ha raccontato la storia del Palazzo ricostruito fra il XV e il XVII secolo sull’impianto di un edificio più antico dal feudatario Giovanni Battista Secco Borella. La villa porta il nome degli ultimi proprietari. Soffitti decorati, camini settecenteschi, dipinti e arredi originali impreziosiscono le sale. Gli affreschi più suggestivi furono realizzati intorno al 1750 dal pittore ticinese Giuseppe Antonio Orelli, fra i più brillanti interpreti del barocchetto lombardo. È sua la firma del ciclo di Angelica e Medoro, quello di Priamo e Tisbe e di Andromeda, "scene mitologiche di grande impatto lirico che lasciano i turisti a bocca aperta".