Accanto all’Ufficio denunce della Questura si trova la Sala ascolto per accogliere chi è stato violentato, derubato e maltrattato di persona o via web.
È stata oggetto di un primo accordo pilota tra Questura e Comune di Monza (assessorato ai Servizi alla persona) collaudato da gennaio a ottobre 2023. Ieri mattina il questore della Provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, e il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, in un’ottica di collaborazione nella tutela delle vittime di reato, hanno formalizzato il progetto collaudato, siglando il “Protocollo di collaborazione per la realizzazione di spazi di ascolto per le vittime” presso la Questura di via Montevecchia. L’ufficio sarà aperto lunedì, mercoledì e venerdì. "L’iniziativa - spiega il sindaco - è nata dalla volontà, condivisa con la Questura e la Procura, di sperimentare presidi prossimi alle vittime di reato nei luoghi in cui si manifestano i loro bisogni". Gli operatori dell’Ufficio denunce della Questura saranno affiancati da mediatori e operatori sociali esperti nell’ascolto delle vittime vulnerabili dell’Ufficio di Giustizia Riparativa e Ufficio Vittime del Comune di Monza. Assistenti sociale ed educatori accolgono le vittime di reato, raccogliendo paura, rabbia e angoscia dei denuncianti e invitandoli nella sede di via Cederna a un secondo incontro dove è possibile ricevere un’informativa sui diritti, un sostegno psicologico, un accompagnamento educativo, un orientamento e accompagnamento alla rete dei servizi territoriali, sulla possibile partecipazione ai programmi di giustizia riparativa. "Durante la raccolta della denuncia - sottolinea il questore - è presente solo il personale di polizia addetto. Allo stesso modo, durante il colloquio nella Stanza dell’Ascolto sono presenti solo gli operatori del Comune; l’accesso sarà libero, volontario, confidenziale, gratuito. Nella Stanza dell’Ascolto non vengono raccolte le generalità della persona, che viene identificata solo tramite il suo nome per facilitare il dialogo". Il personale di polizia accompagna la persona nella Stanza dell’Ascolto riferendo esclusivamente il fatto denunciato. Un accompagnamento psicologico può servire a chi è stato derubato per strada, perché sente violata la propria persona, dalla privazione di documenti e oggetti intimi; perché ha subito una violenza fisica devastante da impedire la prosecuzione della vita lavorativa o sociale.
A fine colloquio, l’operatore della Stanza dell’Ascolto offre la disponibilità a un ulteriore contatto al Centro Civico Cederna Cantalupo, di via Cederna 19. Da gennaio al 31 ottobre 2023, sono stati 60 i cittadinidenuncianti che hanno richiesto il supporto degli operatori dello sportello; 29 uomini e 31 donne.
Il 43% ha dai 36 ai 55 anni, il 32% 56-70, l’11% 70 anni e più, il 7% 18-25, 7% 26-35. I motivi della denuncia variano dai reati contro il patrimonio 45% ai reati contro la persona 41%, a un 14% che non costituiscono reato. "Tale approccio integrato - osserva Egidio Riva, assessore a Welfare e salute - ha l’obiettivo di limitare al massimo le situazioni di cosiddetta “vittimizzazione secondaria” e ha fatto al contempo registrare un’evidente ricaduta positiva sulla qualità della quotidiana attività degli operatori di polizia preposti all’Ufficio Denunce, nonché un apprezzamento degli utenti". I risultati sono supervisionati da un’équipe di esperti dell’Università Bicocca di Milano, coordinata dal professor Adolfo Ceretti (Ordinario di Criminologia e Docente di Mediazione reo-vittima nell’Università di Milano-Bicocca) che fornirà una prima validazione scientifica dei dati raccolti al 31 dicembre 2023. Lo sviluppo del progetto, ben accolto dalla Direzione Centrale Anticrimine della polizia, è stato esteso alle vittime di violenza domestica, stalking e cyberbullismonell’ambito del Protocollo Zeus.