
L’Ottocento in vetrina "Monza, un’opera d’arte"
di Cristina Bertolini
Le sue vetrine si affacciano sulla via Volta dal 1944. E all’interno, nella bottega Arte e Cornici Marco Monti, si respira e si ammira l’Ottocento monzese. "Iniziò mio nonno Arturo nel 1932 – ricorda Monti – come vetraio fornitore ufficiale del Comune di Monza. Era iscritto all’albo ufficiale delle Corporazioni di Milano. Per questo, quando i nazisti occuparono la Villa Reale, si trovò a rifornire anche loro. Mi ha sempre raccontato del clima di tensione di quegli anni". La gestione è poi passata al padre Sergio, per passare nelle mani di Marco nel 1978. La terza generazione, che ha preso le redini dell’attività sviluppando soprattutto il settore cornici e dedicandosi al settore espositivo, organizzando mostre personali di artisti contemporanei. Marco ha dismesso da alcuni anni il settore vetro: non conviene più ai piccoli produttori.
Sono tramontati i tempi del vetro singolo di uffici pubblici e case private che si rompevano frequentemente e si chiamava il vetraio per sostituirli. Oggi si cercano serramenti industriali con vetri doppi e tripli, vetri antirottura e antisfondamento per scuole, negozi ed edifici pubblici che presuppongono una lavorazione industriale. Va meglio nel settore artistico. "Siamo specializzati nei vedutisti monzesi dell’Ottocento, come Mosè Bianchi, Pompeo Mariani, Eugenio Spreafico, Luigi Tornese, fino ai contemporanei". Le vedute di Monza sono molto richieste sia dai cittadini monzesi e brianzoli innamorati della loro terra sia da persone che si sono trasferite all’estero e, arredando la nuova casa, vogliono portare con sé un pezzo di Monza in Germania, Svezia e Stati Uniti. Piacciono molto anche le rivisitazioni di immagini entrate nell’iconografia italiana attraverso la pubblicità: Paolo De Cuarto ha ripreso la pubblicità della Permaflex degli anni ‘70, del personaggio del caffè Paulista o della Supercorte maggiore. Fa capolino qua e là, riveduta e corretta, la testa del cane a sei zampe del logo Eni. Per i “suoi” artisti Monti organizza mostre personali nel locale ricavato dalla cantina dello stabile di via Volta 17, dei primi del ‘900.
Ha una lunga esperienza Marco Monti, che fin da ragazzino seguendo il padre ha imparato a conoscere e riconoscere le opere d’arte e sa indirizzare i suoi clienti. Non svela i suoi segreti: "Come si fa a riconoscere un buon pezzo d’arte? Istinto ed esperienza", risponde vago. Lustrando il doppio certificato di attività storica, nel 2006 di Regione Lombardia e quest’anno del Comune di Monza.