STEFANIA TOTARO
Cronaca

La ragazza “unicorno” alla sbarra: la spacciatrice senza scrupoli occupò la casa di un disabile

Con tre complici, anche loro a processo, si era trasferita di forza nell’abitazione della vittimatrasformandola in un market della droga. Gli rubavano persino la pensione di invalidità

POLIZIA

A liberare il disabile dall'incubo erano stati gli agenti (Immagine archivio)

Monza, 2 dicembre 2024 – Estorsione a un disabile. Debole, fragile, con problemi di tossicodipendenza, a cui avevano occupato la casa, a cui sottraevano la pensione, a cui lesinavano persino il cibo.

Per questa vicenda nel luglio scorso la Polizia aveva arrestato tre giovani uomini tunisini e una donna, salita alla ribalta delle cronache come la ‘ragazza unicorno’ perché era stata arrestata davanti alla stazione ferroviaria monzese mentre spacciava vestita con la particolare tuta pelosa variopinta con coda e cappuccio. Venerdì i quattro verranno giudicati al Tribunale di Monza, ma negano le accuse, chiedendo il processo con il rito abbreviato condizionato a sentire l’amministratore di sostegno della presunta vittima. Intorno alla mezzanotte del 10 luglio scorso, gli operatori della Centrale Operativa della Questura di Monza e della Brianza avevano ricevuto una chiamata dal cittadino monzese che chiedeva aiuto, raccontando che alcune persone si erano stabilite nel suo appartamento dove avevano nascosto droga usata sia per il consumo sia per la vendita. Con tutte le cautele necessarie per tutelare la vittima, gli agenti avevano concordato con lui una modalità per poter entrare nell’appartamento.

Monza, droga e contanti sequestrati nell'appartamento del disabile occupato dai suoi aguzzini spacciatori
Droga e contanti sequestrati nell'appartamento del disabile occupato dai suoi aguzzini spacciatori

Avevano, quindi, fatto irruzione bloccando i quattro presenti. Alla vista dei poliziotti, uno di loro si era scagliato contro uno degli agenti cercando di guadagnare la fuga, mentre un altro, approfittando della situazione, aveva svuotato diversi involucri contenenti sostanza stupefacente spargendoli per l’intera abitazione. Riportata la situazione sotto controllo, la successiva perquisizione aveva consentito di rinvenire materiale con caratteristiche inequivocabili in relazione all’ipotesi che l’appartamento fosse utilizzato come centrale di spaccio. Le quattro persone fermate, con numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti e contro la persona, sono ora tornate in libertà con il solo obbligo di firma. Negano di avere approfittato della storia di fragilità e dipendenza della presunta vittima, secondo cui gli hanno prima venduto la sostanza stupefacente, per arrivare – in virtù di presunti debiti non pagati per la cessione – a impadronirsi della sua casa e sottraendogli anche quel poco di denaro che gli serviva per sopravvivere.