STEFANIA TOTARO
Cronaca

Lui, lei, l'altro e un presunto debito di 600mila euro: in tre a processo con l’accusa di estorsione e violenza

Processo al Tribunale di Monza, al centro un episodio accaduto nel 2019 in un hotel a Cavenago Brianza

Tribunale di Milano

Tribunale di Milano

Cavenago (Monza Brianza), 3 febbraio 2025 - Lui, lei, l'altro e nel mezzo un presunto debito di 600mila euro preteso con botte e minacce. Sono gli ingredienti di un processo iniziato oggi al Tribunale di Monza che vede tre persone imputate a vario titolo di estorsione, lesioni e violenza privata.

Secondo il racconto della vittima, un commerciante di abbigliamento 60enne del Milanese, che si è costituito parte civile, i tre imputati sono L., una 50enne con cui l'uomo ha avuto una relazione sentimentale; P., un 40enne ex della donna, e un intermediario nella commissione dei reati.

I fatti contestati risalgono al 2019 e avrebbero avuto il culmine a gennaio ad un appuntamento in un hotel a Cavenago Brianza a cui si erano presentati il commerciante e la ex compagna, che avevano avuto anche degli affari in comune, rimasti in sospeso quando la donna aveva interrotto la relazione sentimentale perché chiedeva al 60enne di ufficializzare la loro storia d'amore.

"C'era da sistemare la questione di una partita di merce che L. mi aveva proposto di acquistare da un suo ex cliente, poi ho scoperto attraverso l'ex P. che loro due erano sempre stati in rapporti. Io avevo già piazzato la merce, ma era arrivata piena di difetti quindi avevo dovuto restituire i soldi ai clienti e volevo rientrare dal credito - ha raccontato il 60enne in aula davanti ai giudici - Abbiamo incontrato un presunto consulente, ma poi sono entrati due uomini che si sono messi davanti alla porta per impedirmi di andarmene ed è arrivato P., che mi ha fatto cadere dalla sedia e mi ha riempito di calci e pugni. Mi hanno detto che dovevo coprire un debito di 600mila euro nei confronti di L. e mi hanno obbligato a firmare un documento per le prime due cambiali da 50mila euro ciascuna".

Il 60enne era finito al pronto soccorso ed aveva presentato la prima denuncia, seguita da un'altra a luglio quando era stato avvicinato e minacciato da due uomini per il debito e una terza a dicembre quando altri due uomini l'avevano costretto a mettersi alla guida della sua auto da Cuggiono fino ad un parcheggio di Magenta e nuovamente minacciato intimandogli di pagare entro 72 ore 200mila euro su un conto corrente che corrispondeva ad una società inglese dietro la quale risulterebbe il 40enne.

Al dibattimento si è presentata soltanto la 50enne, che sostiene come davvero l’uomo sia in debito con lei per gli affari che avevano condiviso durante la loro relazione. Si torna in aula per altre testimonianze.