"Ciao Florio, anima bella, ci mancherai tantissimo". Così Walter Casati ricorda il padre Florio, commerciante del centro di Monza, ma soprattutto fra i padri fondatori della storica società alpinistica “Pell e Oss“. Florio è mancato nella notte tra giovedì e venerdì in ospedale, dove era ricoverato a seguito di una caduta. I funerali domani alle 10.45 nel Duomo di Monza. "Il 27 agosto – ricorda Nando Nusdeo, storico presidente di Pell e Oss – ci siamo ritrovati per festeggiare il suo centesimo compleanno e un mese fa per l’assemblea annuale dei soci. In quell’occasione abbiamo ricordato gli esordi dell’associazione. Nel 1946 Florio e i suoi 12 amici, appena tornati dalla guerra, avevano ripreso la loro passione per la montagna, scalando la Grigna e il Resegone. Erano tutti magrissimi, dopo le privazioni del fronte, da cui il nome della società “Pell e Oss“. Nel 1949, raccolsero tende di canapa, chiodi fatti a mano e poco materiale post bellico, per organizzare un accampamento alle pendici del Cervino. Tutti si cimentarono con la salita da Capanna Carrer, mentre Florio e pochi altri vollero sfidare la cresta del Furggen, poi ripresa dal celebre alpinista mozese Walter Bonatti, amico fraterno di Florio. "Infatti – ricorda il figlio – nel 1954, appena sceso dal K2, Bonatti venne a Monza per tenermi a battesimo, per questo mi chiamo Walter". Casati continuò ad arrampicare fino agli anni ‘50, ma la montagna gli rimase sempre nel cuore, anche quando le responsabilità familiari e lavorative lo portavano altrove.
"Il suo negozio Fototecnica Casati – ricorda Nusdeo – è rimasto un punto di riferimento per noi. I ragazzi più giovani andavano da Florio a chiedere consigli sulle scalate e ad acquistare le macchine fotografiche più adatte per riprendere le loro imprese. Si trovava di tutto. Io stesso, nel 1961 ho acquistato una fotocamera retinette". Florio Casati è sempre rimasto in contatto con Walter Bonatti che gli raccontava le sue avventure tra la Grigna, il Monte Bianco e il K2 e lui passava l’esperienza ai giovani del “Pell e Oss“. Come ricorda Nusdeo, il Dopoguerra era il periodo in cui si cominciava a lavorare a 14 anni e anche la passione per l’alpinismo veniva coltivata fin da ragazzini: "Anche io ho cominciato ad arrampicare a 14 anni – ricorda –,- si prendeva il treno da Monza a Lecco, zaino in spalla e via verso le montagne". Oggi la società tanto cara a Florio Casati (una delle 10 società alpinistiche monzesi) continua ad appassionare i giovani alla montagna, sotto la guida di Bruno Nusdeo.