
L’ultimo urlo di Giorgio Mariani : "Ci siamo voltati e non c’era più"
Gli altri della comitiva lo hanno sentito gridare, si sono voltati, ma Giorgio non c’era più. È scivolato sull’erba bagnata, è precipitato in una scarpata per una trentina di metri e ha picchiato la testa contro una roccia, senza possibilità di scampo Giorgio Mariani, pensionato di Lissone di 68 anni che ieri è morto sulle montagne lecchesi, tra Grignetta e Grignone. "Stavano per raggiungere la baita di un nostro amico. Giorgio era rimasto un po’ indietro, saliva con il proprio passo. Abbiamo sentito un urlo, ci siamo girati, lui non c’era. Lo abbiamo chiamato però non ci rispondeva. Abbiamo subito capito che poteva essergli successo qualcosa di brutto", racconta sotto choc un escursionista del gruppo di Giorgio. Non si sbagliavano. L’infortunio letale si è verificato nella zona della grotta dell’Acqua bianca, sul sentiero che porta a Versarico. Si sono subito messi in marcia i volontari del Soccorso alpino della squadra di Mandello della stazione di Lecco, insieme ai vigili del fuoco del Saf, mentre da Bergamo sono decollati i soccorritori dell’eliambulanza di Areu, con a bordo un medico, un infermiere e un tecnico del Soccorso alpino. Quando i soccorritori lo hanno raggiunto, Giorgio però era già morto, probabilmente sul colpo. "Il medico ha constatato il decesso - spiegano dal Soccorso alpino e speleologico lombardo -. Il corpo dell’escursionista è stato recuperato e trasportato a valle". Sono più di una ventina le persone recuperate prive di vita dai soccorritori del Soccorso alpino della XIX Delegazione Lariana, la maggior parte delle quali sono morte sulle montagne lecchesi e della Valsassina. Con le condizioni meteo attuali, il terreno è molto scivoloso e quindi pericoloso: soprattutto al mattino e nelle zone in ombra l’erba che cresce accanto e sui sentieri è umida e lo è anche il fogliame nel sottobosco, pure se no piove e quando c’è il sole.