DARIO CRIPPA
Cronaca

Monza, il piccolo esercito contro la mafia dei rifiuti: “Presto avremo più persone per contrastare la ‘ndrangheta”

L’intervista a Flavio Zanardo, comandante della polizia provinciale: “Controlli capillari e conoscenza del territorio per bloccare le infiltrazioni. La riforma ci aveva tagliato le gambe, ma presto l’organico aumenterà”

In alto gli agenti della polizia provinciale: sono operativi in tutta la Brianza

In alto gli agenti della polizia provinciale: sono operativi in tutta la Brianza

MONZA – “Trasi munnizza e n’iesci oro”. Ossia “entra monnezza e ne esce oro”. La frase, pronunciata da un boss trapanese, può applicarsi anche alla Brianza e, nella fattispecie, alla ‘ndrangheta. Lo cita Flavio Zanardo, comandante della polizia provinciale di Monza e Brianza, commentando il bilancio dell’ultimo anno di attività della sua squadra e generale dei suoi primi 15 anni di vita.

“Siamo nati dopo l’operazione Star Wars (tonnellate di rifiuti tossici sepolti fra Desio e Seregno dalla ‘ndrangheta, 8 arresti, ndr). Ero responsabile del Comando territoriale Nord/Progetto Monza e Brianza della polizia provinciale di Milano, e su quell’onda venni scelto per aprire anche in Brianza la sua prima polizia provinciale. E Star Wars fu l’antipasto dell’operazione Infinito”. Quando la Brianza scoprì che la ‘ndrangheta stava colonizzando questo territorio (300 arresti in tutta Italia, 50 in Brianza, ndr).

“E i rifiuti sono sempre stati un business per la criminalità organizzata, molti dei volti di Star Wars li ritrovammo anche nell’operazione dei carabinieri. Imparammo a conoscere il territorio”.

Una qualità fondamentale.

“Ci è servita tante volte. Anche quando abbiamo scoperto che la moglie di un boss era riuscita a mettere le mani sul bar della Provincia”.

Ci vuole coraggio.

“Ho imparato a non avere paura. Conta chi sta sul territorio: vale sia per i criminali, perché anche nell’ultimo dei subappalti può nascondersi chi non avrebbe dovuto metterci le mani, sia per ngli investigatori, che acquisiscono quel patrimonio di conoscenze che permette di riconoscere chi tenta di infiltrarsi”.

La Brianza sembra permeabile

“La gestione dei rifiuti è l’anello debole. In Brianza ci sono 500 aziende ufficialmente autorizzate nel trattamento dei rifiuti. Occorre fare controlli capillari, anche se gli agenti a disposizione non sono mai abbastanza”.

Eravate partiti bene…

“Quando siamo nati con l’allora assessore Luca Talice eravamo in 25, 4 dei quali ufficiali. Poi…”.

Vi hanno tagliato le gambe?

“Dopo la legge Delrio in cui le province sono dimagrite, mi sono ritrovato con 8 agenti e un ufficiale, che poi ero sempre io”.

E?

“Abbiamo tentato di resistere. Ma ora per fortuna le cose stanno cambiando: oggi siamo in 15, un 16esimo arriverà entro un mese e nel 2026 dovremmo giungere a 18 agenti. E dovremmo aprire una sede anche ad Agrate Brianza oltre a quelle di Cesano Maderno e Monza”.

C’è bisogno di voi?

“Siamo le sentinelle dell’ambiente. Non esiste nessuno che abbia la nostra preparazione come polizia ambientale, anche i colleghi delle altre forze dell’ordine ci chiedono spesso aiuto per districarsi fra nome e leggi che cambiano in continuazione. In fondo, questo territorio, è nata la Direttiva Seveso, dopo il disastro all’Icmesa nel 1976. Oggi è una norma europea”.

Fra le operazioni più significative di questi anni c’è Ironman.

“C’era acciaio Inox buonissimo destinato a una fonderia di Verona, solo che quando arrivava era sporco e inquinante. Abbiamo scoperto che i tre camion incaricati del trasporto si fermavano di notte a scaricare quell’acciaio per rivenderlo e al suo posto venivano caricati rifiuti ferrosi sporchi”.