
di Barbara Apicella
Sui gruppi social di Monza è un susseguirsi di segnalazioni. Post con foto di angoli della città (soprattutto in periferia e nelle strade meno illuminate e frequentate) trasformate in discariche a cielo aperto. Non solo rifiuti domestici, ma anche macerie di cantieri edili, e vecchi arredi che invece di essere portati in discarica vengono direttamente smaltiti tra i campi. Adesso queste segnalazioni diventano una vera e propria mappa, disponibile on line, e in costante aggiornamento.
Il progetto si chiama “Mappiamo i rifiuti“ ed è stato promosso dal gruppo Controllo di vicinato, da Legambiente Monza e da Monza Plastic Free. Con il supporto di Umberto Tesoro che mesi fa aveva creato una mappa simile on line ma per segnalare tutti i lampioni spenti in città. Il format aveva riscosso successo, con una facile partecipazione da parte delle persone che, con un semplice click, riuscivano a segnalare i lampioni che non funzionavano. Adesso la stessa procedura viene adottata per segnalare le discariche abusive. Non cestini che strabordano di rifiuti, ma vere e proprie “isole ecologiche“ non autorizzate.
Dopo una settimana sono oltre 50 le segnalazioni. Ci sono aree ben note per essere utilizzate come discarica: la pista ciclopedonale lungo il Villoresi (che spesso viene utilizzata anche come dimora dai senzatetto che si riparano tra gli arbusti); via della Blandoria tra la scuola Mapelli e il confine con il comune di Villasanta; l’area di via Rosmini dove già mesi fa alcuni cittadini avevano fatto il reportage fotografico di una montagna di rifiuti; via Nievo nel viale poco illuminato e la sera frequentato dalle lucciole.
Negli ultimi giorni in viale delle Industrie è comparso persino un wc. Ma l’area più gettonata per abbandonare i rifiuti resta la Cascinazza dove, periodicamente, i volontari di Monza Plastic Free raccolgono centinaia di kg di immondizia. Una volta che la mappa verrà ultimata – nel frattempo è possibile consultarla con gli aggiornamenti quotidiani sulla pagina Facebook ‘Mappiamo Monza’ – verrà consegnata all’amministrazione comunale.
"Mappare è un modo per conoscere e far conoscere – aggiunge Andrea Barcellesi, referente di Monza Plastic Free –. Palesa una situazione magari non così chiara dato che la nostra attenzione ricade nei posti che frequentiamo e ne esclude altri". Un progetto di sensibilizzazione che Legambiente porta avanti da decenni. "L’abbandono dei rifiuti è causa di pericoloso inquinamento del suolo e dell’acqua – aggiunge Maddalena Viola, presidente del Circolo locale dell’associazione –. La riduzione di questo malcostume passa anche attraverso piccoli gesti che ciascuno di noi può fare per la cura dell’ambiente che ci circonda".
A fare da sentinelle negli ultimi anni sono arrivati anche i volontari del Controllo di vicinato che oltre a segnalare alle forze dell’ordine la presenza di personaggi sospetti o di situazioni pericolose, si sono trasformati in sentinelle dell’ambiente. Come sta facendo il referente Roberto Civati, responsabile del Controllo di Vicinato Monza, che da tempo denuncia la presenza di situazioni di degrado ambientale all’interno del parco della Boscherona soprattutto dopo i weekend con picn nic e barbecue (abusivi).