Lissone (Monza Brianza), 19 ottobre 2017 - Dalle luci della ribalta al buio di una notte trascorsa all’interno della propria automobile, di fianco al marciapiede. Destino decisamente amaro per il cabarettista Marco Della Noce, il mitico capomeccanico in tuta rossa Ferrari che con i suoi irresistibili racconti era uno tra i più applauditi protagonisti della trasmissione televisiva Zelig.
Sfrattato nei giorni scorsi dalla sua abitazione di Lissone, in condizioni economiche decisamente precarie, Dalla Noce si è visto costretto a chiedere aiuto ai servizi sociali che nell’immediato non hanno però potuto aiutarlo lasciandolo di fatto in mezzo alla strada. «Mi hanno promesso– ha affermato il celebre cabarettista – che nei prossimi giorni cercheranno di trovare una sistemazione. Nel frattempo dovevo arrangiarmi. Mai avrei pensato che dopo trentacinque anni trascorsi a fare ridere la gente mi sarei trovato a piangere per una situazione veramente difficile che non auguro a nessuno». I guai per Marco Della Noce sono iniziati con la separazione dalla moglie che giustamente ha preteso gli alimenti per i due figlioli, arrivando a chiedere il pignoramento della partita Iva, dettaglio questo che ha fatto precipitare l’attore e doppiatore cinematografico in una spirale dalla quale non ha più potuto uscire. «Stavo girando una scena con Massimo Boldi – ha confidato – quando mi comunicarono dell’avvenuto pignoramento. Un fulmine a ciel sereno. Un provvedimento che ha avuto conseguenze tanto che ha quasi azzerato la mia visibilità professionale. Le televisioni e le agenzie mi hanno chiuso la porta in faccia così come molti colleghi hanno preferito ignorarmi. Fortunatamente qualcuno mi è rimasto vicino. I giudici mi hanno segato il futuro lavorativo. Non potendo lavorare non posso neppure fare fronte alle richieste di mia moglie alla quale avevo chiesto anche di rivedere il mantenimento visto le condizioni in cui mi trovavo. Ai giudici ho presentato un ricorso di cui attendo ancora il responso». Senza soldi, senza un lavoro remunerativo e continuativo, e soprattutto senza la prospettiva di saltarci fuori, il ‘capo meccanico della Ferrari’ è andato in crisi: «Soffro di una depressione e in questo momento sono in cura presso l’ospedale di Niguarda. Sto vivendo un dramma interno che mi lacera. Fortunatamente ci sono i miei tre figli ai quali voglio un bene dell’anima. Sono loro la vera forza che mi fa andare avanti».
Un aiuto concreto gli è arrivato dai titolari e da alcuni avventori del Bar Real di Lissone: «Mi hanno prenotato una notte in un albergo della città. Non so proprio come ringraziarli. È la prima volta che mi trovo in una situazione del genere». Anche l’associazione Papà Separati Lombardia Onlus si è schierata con Della Noce: «Purtroppo – ha affermato il vicepresidente Renato Aprile – i papà separati rappresentano i nuovi poveri della nostra società. Mogli pretenziose e l’accanimento dei giudici creano delle situazioni veramente drammatiche. Quella vissuta da Marco Dalla Noce non è purtroppo che una delle tante vicende di cui ci occupiamo ogni anno». Nato nel 1958, Dalla Noce ha iniziato la sua carriera con il gruppo La Carovana. Notato da Antonio Ricci nel 1989 è entrato a fare parte di Drive In partecipando poi a numerose trasmissioni televisive L’apparizione a Zelig lo ha reso uno dei comici più noti del panorama nazionale.Tra i suoi personaggi più noti proprio il capomeccanico Oriano Ferrari che si diverte a fare scherzi a Sochmacher (storpiatura del cognome del grande pilota iridato della Ferrari).